Dal carcere al convento Il pentito Spatuzza in ritiro spirituale

L'ergastolano ha ottenuto un permesso straordinario che sfrutterà per andare in ritiro con i frati, a cui sarebbe molto legato

Dal carcere al convento Il pentito Spatuzza  in ritiro spirituale

Ritiro spirituale per Gaspare Spatuzza. Al collaboratore di giustizia che, con le sue dichiarazioni, ha portato alla riapertura dell'inchiesta sulla strage di via D'Amelio, è stato concesso un permesso straordinario per motivi religiosi.

Spatuzza potrà uscire dal carcere per trascorre un po' di tempo in compagnia del sacerdote che lo ha seguito dopo la sua conversione. La decisione è stata presa dal tribunale di sorveglianza di Roma ma ancora non è stata eseguita.

Il pentito (che ha confessato di aver commesso più di 40 omicidi) dovrebbe recarsi per un paio di giorni in un convento ma la località viene tenuta segreta per motivi di sicurezza.

Abbandonato dai familiari, che non hanno condiviso la scelta di collaborare con la giustizia, il fedelissimo dei boss Graviano di Brancaccio, autoaccusatosi di avere avuto un ruolo nella preparazione dell’attentato al giudice Paolo Borsellino, potrà fruire del primo permesso da quando ha iniziato a parlare con i magistrati, e cioè dall’aprile 2008.

E il primo permesso lo sfrutterà per stare con i frati, a cui si sente particolarmente vicino. L’uscita dal carcere durerà al massimo 48 ore, ma potrebbe essere limitata a poche ore, considerati i notevoli rischi che l’operazione comporterà. 

Alla base di tutto, ci sarebbe un percorso di redenzione che ha portato l’ergastolano Spatuzza a entrare in contatto con don Massimiliano De Simone e con frate Pietro Capoccia, i cappellani delle carceri in cui è stato recluso, L’Aquila e Ascoli Piceno. 

Nel capoluogo

marchigiano Spatuzza si era inoltre iscritto all’Istituto superiore di Scienze religiose e aveva superato una serie di esami. Aveva anche intrapreso un carteggio col vescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari.

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