Calci alla testa e al torace agente massacrato di botte in carcere

Sempre più numerosi gli episodi di violenza contro gli agenti impegnati in carcere: "È ora di capire se il mondo della politica sta dalla parte della polizia penitenziaria o dalla parte dei detenuti che continuano ad approfittarsi dei più deboli"

Calci alla testa e al torace agente massacrato di botte in carcere

Ancora violenza contro gli agenti della polizia penitenziaria impegnati nello svolgimento delle proprie mansioni, questa volta la notizia arriva dal carcere di Campobasso.

Come denunciato dal Sindacato di polizia penitenziaria (S.Pp), l'increscioso episodio si è verificato durante la mattinata di ieri, sabato 18 aprile. Sono all'incirca le ore 10:30, quando a far scattare l'allarme è un'infermiera, che assiste in prima persona alla brutale aggressione del poliziotto. Rimasto da solo con il detenuto in infermeria, l'operatore è stato aggredito con violenza e pestato a sangue dall'ospite del carcere, che non ha esitato ad infierire su di lui neppure dopo averlo fatto rovinare a terra. Furiosi i calci sferrati alla testa ed al torace dell'agente, soccorso da alcuni colleghi allertati dalle grida terrorizzate dell'infermiera: l'intervento ha potuto evitare che si giungesse ad un epilogo ancora più tragico, come ricorda il segretario generale dell'S.Pp Aldo Di Giacomo.

"Dalle prime notizie il collega verrà dimesso nella giornata con una prognosi di trenta giorni. Solo grazie all’intervento degli altri colleghi allertati dalle urla si è evitata la tragedia.", denuncia Di Giacomo, come riportato da "Molise Tabloid". Si aggiunga, tra l'altro, che nella nottata tra venerdì e sabato, un altro detenuto aveva gettato del sangue in faccia a due agenti, costringendoli a recarsi in ospedale per le verifiche sanitarie e le cure del caso.

"Il clima che si respira nelle carceri italiane negli ultimi mesi è sicuramente il più pesante degli ultimi vent’anni. L’incapacità dell’amministrazione penitenziaria di affrontare il grave momento derivante dal coronavirus e l’atteggiamento di associazioni, di partiti politici e non ultimi i garanti dei detenuti i quali continuano a buttare benzina sul fuoco con continue richieste di maggiori misure alternative o peggio ancora cercando di destabilizzare il sistema carcerario con accuse di violenza di massa sui detenuti e addirittura di fantasiosi tagli di capelli e barba per umiliarli e incursioni notturne di centinai di poliziotti che fanno fare flessioni ai detenuti di intere sezioni, ha contribuito e non poco all’attuale clima nelle carceri italiane.", accusa il segretario.

"È arrivata l’ora di capire se il mondo della politica è dalla parte della polizia penitenziaria che tutti giorni è costretta a turni massacranti e a rischiare la propria vita o dalla parte di quei detenuti che continuano ad impartire ordini all’esterno e dentro il carcere continuano ad approfittare dei più deboli.", prosegue Di Giacomo. "Per riportare l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti serve avvicendare il capo del D.A.P.

e provvedere immediatamente all’abolizione della vigilanza dinamica e per dare dignità al sistema carcerario serve subito investire nell’edilizia penitenziaria prevedendo la costruzione di quattro nuovi carceri e l’assunzione di altri tremila poliziotti", conclude.

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