L'ospitata tanto attesa da Fabio Fazio e dalla sinistra è arrivata: Carola Rackete si fa intervistare a Che tempo che fa. Dopo essersene tornata in Germania per qualche tempo, l'eroina dei radical chic è volata in Italia. Precisamente nello studio di Fazio. E per la prima volta si è fatta intervistare in uno studio televisivo italiano.
Ma prima della tanto attesa intervista, subito dopo il tg, le luci in studio si sono accese e hanno illuminato la figura di Tiziano Ferro. Il cantante, da giorni nell'occhio del ciclone per una "rissa" social con Fedez, ha recitato un breve monologo incentrato sull'importanza della parola. Un monologo preparatorio all'ospite d'onore Carola Rackete. Tiziano Ferro dice al pubblico in studio e a casa che "le parole hanno un peso, ma non lo ricordiamo e questo si nasconde dietro i messaggi di bullismo. Le parole hanno un peso, ne ribadisco la pericolosità. Ed è necessario esserne consapevoli quando le si scagliano contro l'animo di una adolescente troppo fragile per poter decidere o scegliere". E via con una raffica di insulti - ovviamente da condannare - ma utilizzati per impressionare. "Grasso, puttana, nano, disadattato, frocio, criminale, negro, vecchia, terrona, raccomandato, pezzente, ritardato, troia, fallito, anoressica, cornuto, handicappato, frigida, mongoloide", urla.
E dopo le parolacce, con lo sguardo serissimo, il cantante arriva al nocciolo del discorso: l'odio. E di questi tempi se ne parla (unilateralmente) tantissimo. "L'apoplgia dell'odio non è un reato che va dovrebbe poter cadere in prescrizione. Ma in questo Paese una legge contro l'odio non c'è. Quindi, bulli e odiatori italiani, tranquilli, siete liberi. Io intanto aspetto tempi, nei quali magari le parole avranno un peso". Finita la ramanzina, prende e se ne va.
Arriva così il turno di Carola Rackete che entra in studio accompagnata da Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch Italia, e Muhamad Diaoune, giovane senegalese e calciatore della Sant’Ambroeus F.C. di Milano, squadra di richiedenti asilo e rifugiati. Prima di tirare fuori le quattro (finte) domande nascoste nel cassetto, Fazio ringrazia "la capitana" e mostra "per chi non se lo ricordasse, che cosa ti è successo". E chi se lo è scordato? Ovviamente, nel trasmettere il filmato, Fazio si "dimentica" di citare quando Carola ha speronato una motovedetta della Guardia costiera. Ma assolutamente non dimentica di segnare con precisione tutte le date della sua "impresa".
Così, inizia l'intervista non troppo brillante alla capitana e ai suoi due compagni. "Sei felice di essere tornata in Italia?", domanda il conduttore. "Effetivamente sono contenta di essere in Italia - dice la capitana della Sea Watch 3 -. Dopo tutta l'attenzione che era concentrata su di me, i media non hanno parlato di questo tema. Però la situazione nel Mediterraneo continua e ci sono ancora oggi persone disperate che scappano dalla Libia e vogliono essere salvate. Sono tornata in Italia per sollevare questa questione". Ma Carola non è soddisfatta di come vengono gestiti i flussi migratori, anche perché "la nostra nave è ancora bloccata".
La parola, poi, passa Muhamad. Dice di non voler raccontare quello accaduto in Libia, ma dà qualche informazione del suo viaggio e con il volto sorridente annuncia che "mi hanno accettato la protezione internazionale". Partono scrocianti applausi e la parola passa a Giorgia Linardi. La portavoce della Sea Watch punta alla pancia perché "quando noi parliamo di migranti non parliamo di collettività, ma di persone con una speranza di futuro. Non sono numeri. Sea Watch è ferma da 140 giorni. Questo signfica non essere in mare. Ferma per il dl Sicurezza bis, non possiamo operare". Prima frecciatina a Matteo Salvini.
Ma l'ospite d'onore - senza nulla togliere a nessuno - è Carola e quindi la parola spetta a lei. La Rackete, infatti, è infastidita da qualcosa. "Come cittadina europea sono cresciuta con la fiducia nei governi - spiega in diretta tv -. Ora la situazione è cambiata tantissimo. Oggi quando fai una richiesta in base alle leggi marittime internazionali, invii informazioni alle autorità e telefoni, non ricevi risposta o addirittura ricevi una risposta negativa, che rifiuta di attenersi al diritto internazionale. Io sopno cittadina europea con passaporto tedesco e posso andare dove voglio, queste persone no. Questo mi fa riflettere sulla grandissima disuguaglianza che esiste su questo Pianeta (Carola dimentica che queste persone entrano illegalmente in Europa, ndr). Il fatto che l'Europa sia un continente in pace e non possa accettare un po' di persone è qualcosa che mi fa male in qualità di cittadina europea. Viene da chiedersi dove sia finita la nostra umanità se non possiamo neppure attenerci alle leggi che sono state raggiunte a livello internazionale". E il pubblico applaude. E Fazio le lascia dire tutto quello che vuole. Non puntualizza su mezza riga o parola. Non ricorda il suo speronamento che sarebbe potuto finire in tragedia. Niente, Fazio esalta Carola e gli immigrati che arrivano in Europa clandestinamente.
E dopo una tirata d'orecchie all'Europa, la capitana si butta sul cambiamento climatico e di come sia collegato al fenomeno dell'immigrazione. Carola dice che bisogna fare qualcosa "per queste persone", cerca di andare a toccare l'anima del telespettatore e ricorda che i migranti hanno bisogno di aiuto: "Sono stata messa sotto i riflettori, ma non posso fare tutto da sola".
Così la paladina degli immigrati conclude la sua passerella da Fazio. Ma prima di lasciare la tv pubblica, fa una piccola promozione del suo libro alla faccia degli italiani che pagano per vedere questo.
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