Il tweet di Roberto Burioni, inserito in una feroce discussione con il leghista Alex Bazzaro, ha avuto una lunga scia di polemica. Il tweet accusato di body shaming nei confronti di una sostenitrice della Lega è diventato un caso politico ma non solo, perché essendo un ospite fisso di Che tempo che fa, quindi contrattualizzato con la Rai, da più parti si chiede che l'azienda del servizio pubblico e il programma condotto da Fabio Fazio prendano una posizione nei confronti del professore. Il medico, al culmine della polemica, ha prima deciso di chiedere scusa alla ragazza e ha anche cancellato il tweet che, ormai, era però rimbalzato in tutte le bacheche diventando virale.
Su iniziativa dei parlamentari della Lega in commissione Vigilanza Rai, ossia Giorgio Bergesio, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi, Leonardo Tarantino, verà posto un quesito "al fine di chiarire quali provvedimenti la Rai intenda prendere nei confronti di Burioni e della sua presenza nelle trasmissioni del palinsesto del servizio pubblico". I parlamentari si chiedono se "lo vedremo ancora nella squadra del politicamente corretto di Che Tempo che fa o Fabio Fazio gli darà un giusto cartellino rosso". Quel tweet, accompagnato da una foto della simpatizzante leghista, ha fatto indignare molti e nella nota della Lega, che esprime solidarietà alla ragazza, è stato ribadito che "quanto successo oggi (ieri, ndr) è vergognoso, inaccettabile". Tra i più agguerriti nella difesa della ragazza c'è Claudio Borghi, che oltre ad aver reso nota l'intenzione della Lega in Vigilanza, ha anche dichiarato di aver dato mandato ai suoi avvocati per stabilire se possano sussistere i termini per un'azione legale.
Per chiedere provvedimenti contro Burioni è intervenuto anche il Codacons, che parla di "uso sconsiderato e violento" dei social network da parte del medico, di un atteggiamento "che non può più essere tollerato e che va contro qualsiasi principio etico e morale". L'associazione dei consumatori mette in evidenza che Burioni "è ospite fisso in Rai e quindi si presume pagato dai cittadini che finanziano la rete attraverso il canone". Anche per questo motivo, il Codacons si spinge oltre la richiesta di presa di posizione da parte dell'azienda di servizio pubblico e sostiene che "debba essere radiato dall'albo con effetto immediato anche per il danno di immagine prodotto alla categoria".
Meno tranchant, ma comunque critico, nei confronti di Burioni è stato il suo collega Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.
Il medico ha convenuto che il suo collega avrebbe dovuto evitare di scrivere quel tweet e poi ha aggiunto: "Finché si dice vaccinatevi o l'infezione è più grave o meno grave, o ci sono delle polemiche tra esperti sulla visione di un problema, fa parte della dialettica ma quando si va oltre e si fanno considerazioni di tipo politico, sociologico o di altro, francamente anche noi dovremmo fermaci e fare un passo indietro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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