Non esiste più dibattito sul fatto che si siano verificati o no casi in cui degli operatori ecologici abbiano sottratto della benzina ad Ama Roma: è un dato certo. Ma la stessa azienda comunale ha optato, nella maggior parte delle circostanze, per una mera sanzione nei confronti di quei dipendenti. Questa storia, in qualche modo, non può non riguardare anche le tasche di coloro che versano un corrispettivo per ricevere un servizio, che dovrebbe essere garantito e scevro da sprechi di sorta. Stiamo parlando dei contribuenti. Sembra, però, che il tutto sia destinato a smorzarsi senza troppo clamore.
Secondo quanto si legge su IlMessaggero, del resto, la contromisura adottata dall'ente in questione ha interessato solo 19 giorni lavorativi. Il che avrebbe comunque dovuto fungere da detterente rispetto a situazioni che poi, dopo la disposizione del provvedimento e quasi a mo' di una beffa, si sono verificate di nuovo. Sullo sfondo, com'è natuale che sia, c'è anche il malcontento dei cittadini romani per le condizioni in cui si trovano, nel corso di questa estate così interessata dal ping pong sul tema dei rifiuti tra la Giunta regionale a trazione Pd di Nicola Zingaretti e l'amministrazione pentastellata guidata da Virginia Raggi e dal MoVimento 5 Stelle, le strade della Capitale.
Ma le responsabilità politiche, almeno rispetto all'oggetto, non hanno rilevanza. Si tratta di verificare la sussistenza di quello che la fonte citata chiama "sistema". Viene rimarcato anche un episodio in cui un netturbino ha ceduto il carburante sottratto, in cambio di un pagamento, a terzi. I virgolettati riportati sul quotidiano romano lo raccontano bene: "Ho usato questa pratica a partire dall'aprile 2017 per 7 o 8 volte al mese. Effettuavo prelievi di 25/30 litri. E ho venduto il gasolio ai conoscenti". Sì, ma prescindendo dalle particolarità relative a ogni singolo comportamento inappropriato, di quante persone stiamo parlando? Almeno di venti, e solo per le due annualità precedenti a questa.
Ma com'è stato possibile operare con tante facilità? Lo spiega un operatore ecologico: "Le carte erano nell'ufficio, in un cassetto".Qualcuno, forse, si aspettava che l'emersione producesse una sorta di effetto licenziamento per tutti i responsabili o per i lavoratori responsabili di questi eventi, ma non è andata così.
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