Caso Denise, chi era la bimba inesistente in viaggio per Tunisi?

Nuovi interrogativi si aprono o restano aperti sul caso Denise Pipitone: confermata la presenza di una bimba con documenti falsi a Trapani

Screen "Storie italiane"
Screen "Storie italiane"

La compagnia di navigazione che gestiva al 1 settembre 2004 la tratta Trapani-Tunisi conferma l’esistenza di una motonave D’Abundio: è così che è stata rapita Denise Pipitone da Mazara del Vallo?

È la domanda che ci si è posti nel corso della puntata di oggi di “Storie Italiane”, durante la quale sono state confermate tutte le nuove dichiarazioni rese sui social dall’ex pm del caso Maria Angioni. Quest’ultima ha raccontato di aver scoperto che il 2 settembre 2004, il giorno successivo al rapimento di Denise, due adulti, un uomo e una donna in compagnia di una bambina, si sono imbarcati da Trapani verso Tunisi sulla motonave D’Abundio.

Della bambina sono state fornite delle generalità: sarebbe nata a Ragusa il 13 gennaio 1997 - quindi avrebbe avuto 7 anni all’epoca e non 4 anni qual era l’età di Denise - e avrebbe avuto come iniziali SS. Angioni ha ricercato il codice fiscale della bambina, ma ha trovato che esso non corrisponde a nessuna persona fisica registrata all’Agenzia delle Entrate. Il dubbio quindi è: sono state fornite delle generalità false per questa bimba? E perché?

Angioni trasmetterà a breve la sua documentazione alla procura di Roma, e la vicenda si accende di interrogativi e di speranza. Tanto più che un altro tassello misterioso si aggiunge al mosaico del caso Denise: “Storie italiane” ha cercato di contattare quei due adulti che il 2 settembre 2004 erano in partenza per Tunisi, e che risultano nati in Tunisia ma residenti a Mazara del Vallo, ma non sono stati trovati, anzi è stato riferito che la coppia pare cambi spesso abitazione.

Non è detto che quella bambina fosse Denise, ma le generalità della bambina in viaggio in quella giornata e sulla D’Abundio - motonave che molti sembravano non ricordare, ma invece esisteva ed effettuava diverse tratte settimanali - non trovano riscontro. L’ipotesi che la bimba sia Denise però combacerebbe con il racconto gestuale di Battista Della Chiave e con le ricerche effettuate nel giorno della scomparsa dal porto di Mazara.

Il racconto di Battista Della Chiave

Al tempo della vecchia indagine, Battista Della Chiave fu un testimone audioleso che riconobbe una foto di Denise e affermò di averla vista. Incontrò due interpreti Lis, ma sembrarono non comprendere appieno il racconto dell’uomo, che tra l’altro non si esprimeva attraverso la Lis, ma a gesti.

Negli ultimi mesi, “Chi l’ha visto?” ha interpellato due esperti di Lis, tra cui uno audioleso dalla nascita ed esperto nel linguaggio dei segni di dieci diversi dialetti: i due hanno interpretato la narrazione gestuale di Della Chiave. L’uomo sembra raccontare che la bambina sia stata rapita e trasportata nel magazzino in cui lavorava, la si sia nutrita e poi si sia addormentata. In seguito, un uomo con i baffi e i capelli folti e ricci l’avrebbe portata via su un motorino, forse su un cavalcavia e poi trasportata su una barchetta. A Mazara però esiste una banchina con piccole barche, intorno alla quale insistono delle case decorate con degli archi, il gesto mimato da Della Chiave e che è stato creduto indicare un cavalcavia.

L’ipotesi che Denise sia stata rapita e ci sia stato un passaggio di mano è stata una delle più credibili in questi 17 anni, anche se la vera domanda resta: chi è il mandante e perché? Quel che è certo è che, nel giorno della scomparsa della piccola,

il porto di Mazara fu battuto dalle forze dell’ordine e furono controllate le imbarcazioni più grandi ma non i barchini. È possibile che Denise sia stata portata proprio con un barchino altrove, magari proprio a Trapani?

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