Nuova importante mossa nell'ambito del caso Ciro Grillo. Si arricchisce il fascicolo dell'inchiesta relativa al presunto stupro denunciato da Silvia (nome di fantasia), la giovane studentessa italo-norvegese che tra il 16 e il 17 luglio 2019 ha passato diverse ore in compagnia del figlio di Beppe Grillo e dei suoi tre suoi amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Stando a quanto appreso e riferito dall'Adnkronos, l'avvocato Giulia Bongiorno - che assiste la giovane - nei giorni scorsi avrebbe depositato nuovi atti alla procura di Tempio Pausania che coordina l'indagine. Si tratterebbe di alcune interviste rilasciate nelle scorse settimane sul caso in questione, tra cui quella fatta da alcuni quotidiani all'istruttrice di kitesurf. A questo punto, nei prossimi giorni i legali dei quattro indagati potrebbero chiedere un ulteriore termine per approfondire le nuove carte depositate.
Caso Grillo, cosa cambia
L'insegnante di kitesurf a Porto Pollo, intervista dal Corriere della Sera, ricorda bene lo stato in cui si era presentata Silvia a lezione: "Quel giorno era arrivata in semi-hangover, non proprio al massimo della lucidità, diciamo così. Mi è sembrata stonata, di quelle ragazze che arrivano stanche a fare la lezione, di sicuro non lucida, appunto. Del resto succede spesso: è estate, sono posti turistici, la gente si ubriaca e fa le cinque del mattino. Ne vediamo tante di persone così". Eppure a verbale non avrebbe fatto riferimento ai turbamenti della ragazza.
Inoltre sarebbe stata depositata anche l'intervista rilasciata da Daniele: il proprietario del bed&breakfast a verbale avrebbe fatto mettere che la giovane dopo essere tornata dalla nottata con Grillo e amici stava bene, mentre ad alcuni giornalisti aveva riferito un notevole cambiamento da parte di Silvia. "Io non posso sapere se è vero o no quello che raccontano le ragazze e che ho sentito in questi giorni, ma so che quella notte di certo qualcosa è successo. Il loro umore ci è sembrato più scuro, diverso. Non erano più serene come il giorno prima, erano silenziose e pensierose, soprattutto la ragazza italo-svedese", è stata la sua dichiarazione nei giorni scorsi.
La difesa di Silvia, scrive sempre l'Adnkronos, avrebbe depositato agli atti della procura anche l'intervista rilasciata da un componente del gruppetto a Non è l'arena. Il ragazzo aveva così parlato del video girato quella notte: "Si vede comunque che la ragazza sta benissimo e che comunque noi non costringiamo niente". E sul "nodo vodka" ha rivelato che non sarebbe stata costretta a berla mentre era tenuta per i capelli, ma che l'avrebbe fatto proprio lei di sua spontanea volontà per sfidare il gruppo: "Per sfida lei l'ha bevuta tutta, 'gocciolandola', ma non era tanta, era un quarto di vodka. Non lo so adesso... Però comunque lei, da sola, perché noi non riuscivamo a berla e lei per sfida ha detto 'Dai che ce la faccio' e se l'è bevuta".
Agli atti potrebbe esserci anche il video postato da Beppe Grillo sul suo profilo Facebook. Uno sfogo choc in cui ha avanzato dubbi sulla versione della ragazza: "Allora perché non li avete arrestati? Perché vi sete resi conto che non è vero niente che c'è stato lo stupro. Perché una persona che viene stuprata la mattina, al pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa una denuncia vi è sembrato strano. È strano".
Il garante del Movimento 5 Stelle ha poi difeso il figlio e i tre amici genovesi dall'accusa di stupro: "Sono ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano con il pisello così perché sono quattro cogli***, non quattro stupratori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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