Morte Luana D'Orazio, scontro fra famiglie per l'affidamento del bimbo

Il padre naturale del bambino della giovane operaia morta sul lavoro non intende rinunciare alla patria potestà, come chiesto invece dalla famiglia D'Orazio

Morte Luana D'Orazio, scontro fra famiglie per l'affidamento del bimbo

Un vero e proprio scontro fra famiglie: quella di Luana D'Orazio da un lato, quella del padre naturale del suo bambino dall'altro.

E in ballo c'è soprattutto il futuro del minore, oltre che il risarcimento economico (che ad oggi spetterebbe però ai familiari più prossimi). Ecco lo scenario legale ormai delineatosi in merito alla scomparsa della giovane operaia toscana, vittima di un incidente sul lavoro il 3 maggio del 2021 in una fabbrica tessile di Montemurlo (in provincia di Prato).

Se i coniugi imprenditori che mandavano avanti l'azienda e il tecnico manutentore del macchinario (con il mezzo che, a causa della rimozione del dispositivi di sicurezza, secondo la perizia tecnica avrebbe agganciato e stritolato la giovane) dovranno rispondere di omicidio colposo e rimozione delle cautele antinfortunistiche (con l'udienza rimandata al prossimo settembre) si è aperta una doppia querelle parallela. Che riguarda il figlio della ventiduenne deceduta, il quale si trova al centro di due distinti procedimenti giudiziari: uno davanti al tribunale dei minori di Firenze dopo che i nonni materni (con i quali il bimbo ha sempre vissuto) hanno chiesto la revoca della capacità genitoriale del padre naturale, l'altro davanti al tribunale di Pistoia per discutere il ruolo di curatore speciale provvisorio affidato al nonno materno.

A seguito dell'annuncio dell'indennizzo da 1.200.000 euro calcolato da Inail per i familiari di Luana poco più di un mese fa, anche il genitore del piccolo ha esternato dalla Calabria (dove risiede) l'intenzione di volersi costituire parte civile. Una decisione che i D'Orazio non hanno gradito e sulla quale toccherà al tribunale esprimersi, con il primo atto fissato per il prossimo 15 giugno. Da Crotone, il giovane ha fatto sapere pochi giorni fa tramite il proprio avvocato di volersi occupare del bimbo e di non avere ostacoli per la ricomposizione (anche con l'aiuto degli assistenti sociali) di un rapporto che si sarebbe sfilacciato negli ultimi tempi.

E il tribunale di Pistoia sarà a questo punto chiamato a rivalutare anche la nomina del nonno materno come curatore speciale, guardando anche alla contesa di settembre visto che solo una delle due richieste di costituzione di parte civile a nome del ragazzino (la prima è stata ovviamente stata presentata dal nonno, ndr) potrà essere accolta.

L'iter giudiziario è insomma appena partito. Accanto alle responsabilità di cui dovranno rispondere le tre persone legate alla ditta nella quale Luana lavorava, sembra ormai esser nata in parallelo anche una "faida extra-familiare".

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