La Cassazione assolve un clochard che si era riparato in una casa privata

I giudici della Suprema Corte hanno assolto un senzatetto che in una notte d'inverno aveva trovato riparo in una casa privata di Desenzano del Garda, in provincia di Brescia

La Cassazione assolve un clochard che si era riparato in una casa privata

La Cassazione ha assolto un senzatetto che si era introdotto in un'abitazione privata di Desenzano del Garda in una rigida notte d'inverno. Gli ermellini hanno così annullato, per la "particolare tenuità del fatto", la sentenza a 3 mesi e 10 giorni di reclusione con cui la Corte d'Appello di Brescia aveva condannato un clochard straniero.

L'accusa per cui l'uomo era stato condannato in primo grado era stata quella di furto in abitazione. Un'imputazione che in secondo grado era stata poi riqualificata in "semplice" violazione di domicilio. I magistrati d'Appello avevano inoltre ulteriormente ridimesionato la sentenza di primo grado disapplicando anche la recidiva inizialmente contestata al senza fissa dimora. Ora, dopo tre gradi di giudizio, l'uomo può così uscire pulito da questa singolare vicenda.

I giudici del Palazzaccio infatti hanno ritenuto "non punibile" il fatto per cui era stato condannato per ben due volte.

Nelle motivazioni, depositate oggi, della sentenza delle toghe della Suprema Corte di Cassazione si può infatti leggere che a causa delle sue "condizioni e particolari circostanze di miseria ed emarginazione" e "in considerazione dei motivi a delinquere strettamente attinenti al reperimento di un alloggio notturno", bisogna escludere una "spiccata capacità a delinquere e una maggiore gravità soggettiva" che "giustificano ampiamente la valutazione di particolare tenuità del fatto."

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