Cassazione: "È reato la vendita di oli e resine derivate dalla cannabis"

Fogli, oli e infiorescenze derivate dalla canapa non possono essere commercializzate

Cassazione: "È reato la vendita di oli e resine derivate dalla cannabis"

"È reato la vendita di foglie, infiorescenze, olio e resina a base di cannabis". Lo ha deciso la Corte di Cassazione, che ha reso note le motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 30 maggio, le sezioni penali unite della Corte avevano deciso in merito alla commercializzazione dei detivati dalla cannabis light. Secondo gli ermellini, tali sostanze rientrano tra quelle contenute nel Testo unuico sugli stupefacenti.

Il caso preso in esame dai giudici riguardava il dissequestro di 13 chili di foglie ed inflorescenze di cannabis, deciso dal tribunale di Ancona. Nel 2018, tali sostanze erano state sequestrate, nell'ambito di un procedimento legale, ma il tribunale del riesame aveva disposto l'annullamento della disposizione.

Così, la procura di Ancona aveva fatto ricorso in Cassazione. Ora, i giudici del Palazzaccio hanno stabilito che la commercializzazione di "foglie, infiorescenze, olio, resina" derivati dalle coltivazioni di canapa, non sia legale, dato che tali sostanze non sono comprese nella legge 242 del 2016, che aveva accolto come lecita l'attività di coltivazione di alcuni tipi di cannabis. Non era ammessa, invece, la commercializzazione di tutti i suoi derivati.

Esclusi, quindi "foglie, infiorescenze, olio, resina", che fanno invece parte delle sostanze stupefacenti, anche nel caso in cui la quantità di Thc fosse inferiore ai valori consentiti, a meno che "tali derivati siano, in concreto, privi di ogni efficacia drogante o psicotropa, secondo il principio di offensività".

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