Adescavano minorenni sui social per poi abusare di loro, così tre uomini di Paternò (Catania) sono stati arrestati dai carabinieri del comando di Biancavilla.
L’investigazione è nata grazie alla denuncia della madre di un 14enne, resasi conto che un adulto era riuscito ad ottenere l’amicizia di suo figlio su Facebook ed a guadagnare la sua fiducia, tanto da arrivare a postare alcune foto del ragazzino sulla propria pagina personale.
A seguito della segnalazione, i militari della stazione di Biancavilla hanno immediatamente dato inzio alle indagini. Sulla pagina Facebook dell’uomo vi erano moltissime foto di minorenni, spesso a torso nudo o comunque poco vestiti. Gli accertamenti hanno inoltre portato alla scoperta di vecchi precedenti a carico dell’imputato: il soggetto era infatti già stato condannato nel lontano 1995 per violenza sessuale su minore.
Tale informazione ha fatto scattare l’allarme. Ben lontano dal redimersi, l’uomo aveva addirittura una chat su WhatsApp chiamata genericamente “Gruppo di amici”, alla quale partecipavano anche altri adulti subito rintracciati. Le discussioni tra i membri, dove figurava anche qualche minorenne, vertevano sempre su argomenti di contenuto ambiguo.
Sono stati proprio i parenti dell’indagato ad offrire il loro contributo ai carabinieri, una volta compreso che i militari stavano effettuando dei controlli sul congiunto. I familiari si sono infatti accorti dell’interesse che l’ex condannato nutriva nei confronti di uno dei suoi nipoti e si sono immediatamente preoccupati. Interrogato, il ragazzino ha poi raccontato ai genitori ed agli inquirenti una storia agghiacciante. Secondo la sua dichiarazione, alcuni mesi prima lo zio lo aveva convinto a compiere degli atti sessuali con un altro giovane della sua età.
Gli inquirenti hanno più volte ascoltato i due minorenni coinvolti, venendo a conoscenza dei luoghi dove erano soliti portarli i loro aguzzini, fra i quali la cosiddetta “scalinata” della torre di Paternò. In quella zona buia ed isolata i ragazzini avrebbero subìto numerose violenze.
Per corroborare il racconto delle giovani vittime, i carabinieri hanno anche effettuato un sopralluogo nei posti segnalati lo scorso maggio, appurando che nelle ore notturne questi erano scarsamente frequentati e del tutto privi di illuminazione. Perfetti, dunque, agli occhi dei pedofili, che potevano così attuare i loro orribili propositi.
Le indagini della procura di Catania hanno quindi portato all’arresto di tre dei colpevoli, rispettivamente di 20, 42 e 54 anni.
Questi ultimi, tutti di Paternò, sono stati accusati in concorso di violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne e violenza sessuale di gruppo. Adesso si trovano dietro le sbarre del carcere Piazza Lanza di Catania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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