Catania, l'ivoriano: "Innocente, mandatemi a casa"

Il 18enne arrestato per l'omicidio dei coniugi a Catania continua a dirsi innocente davanti al gip. Oggi i funerali, esplode la rabbia: "Ci ammazzano ed è tutta colpa dello Stato"

Catania, l'ivoriano: "Innocente, mandatemi a casa"

È stato interrogato per oltre quattro ore Mamadou Kamara, il 18enne accusato di aver ucciso Vincenzo Solano (68 anni) e Mercedes Ibanez (70), nella loro villa di Palagonia per derubarli. Oltre quattro ore in cui l'ivoriano ha risposto alle domande del gip Maria Ivana Cardillo, che dovrà decidere entro domani se convalidare il fermo, e ha ribadito la sua innocenza.

"Che ci faccio qui?", avrebbe chiesto, "Voglio tornare a casa". Kamara sostiene di non aver nulla a che fare di aver fare col brutale omicidio trovato in un cassonetto dei rifiuti un borsone con dentro pc, videocamera e cellulare che hanno permesso ai carabinieri di risalire ai coniugi Solano e scoprire la tragedia. Gli inquirenti stanno analizzando, anche grazie alla polizia postale, il telefono cellulare
dell'ivoriano: saranno scandagliati la memoria interna del telefono, tutti i supporti video, le immagini e i file audio contenuti e successivamente i tabulati telefonici dell’utenza.

Intanto a Palagonia è il giorno dei funerali, celebrati in forma privata, come richiesto dalla famiglia, per evitare le "passerelle della politica". Numerosi i cittadini che hanno però voluto salutare Vincenzo e Mercedes nella camera ardente allestita nel municipio. Gli stessi che ai cronisti hanno espresso tutta la propria rabbia per un delitto che poteva forse essere evitato "Al governo non interessa niente di noi", hanno urlanto, "È colpa sua di quanto è successo". E ancora: "Lo Stato non è dalla nostra parte, ci ha abbandonato da anni a questo enorme problema e adesso vengono pure a ucciderci in casa". Poco dopo le bare sono state trasportate a spalla nella chiesa di San Giuseppe, accompagnate dal suono della banda musicale di Palagonia e da alcune centinaia di persone.

"A chi si chiede chi risponde di quanto è successo, dobbiamo dire che ci sono alcune grosse e altre pesanti responsabilità, ma nessuno qui nè altrove può dire io non c’entro del tutto, io sono innocente", ha detto monsignor Calogero Peri, arcivescovo di Caltagirone, nella sua omelia, " Quando il male è inarrestabile - ha aggiunto - è perchè tutti sonnecchiano. Non siamo stati vigili, attenti, non lo siamo stati abbastanza. Dobbiamo sapere che il male e il bene non stanno da una parte o dall’altra, qualunque sia la razza o il colore della pelle. Non ci dobbiamo sentire a posto se troviamo i colpevoli, dobbiamo trovare dentro di noi il colpevole che si annida.

Dobbiamo fare questo tentativo per essere attori di un futuro di un mondo migliore. Certi drammi potevano essere evitati e prevenuti. L’accoglienza va fatta, ma va fatta un pò meglio, anche perché si sapeva che certi inconveniente avrebbero dato frutti cattivi"

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