"Ci auguriamo tutti che il dibattito in Parlamento e nelle varie sedi istituzionali sia ampiamente democratico e tutti possano esprimersi ed essere considerate le loro obiezioni e che la libertà di coscienza di ciascuno su temi così delicati e fondamentali per la vita della società e delle persone sia non solo rispettata ma anche promossa con con una votazione a scrutinio segreto". Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, in merito all’iter parlamentare in atto sul ddl Cirinnà sulle unioni civili e le coppie di fatto. La Cei dunque scende in campo sul dibattito delle unioni civili. Il voto segreto potrebbe riservare non poche sorprese, soprattutto nella maggioranza.
Ma la risposta del governo e del Pd alla Cei arriva a stretto giro. "Le esortazioni sono giuste e condivisibili, ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente del Senato. Non il presidente della Cei", ha affermato il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti. E sul dibattito sull'opportunità di usare il voto segreto è intervenuto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Grasso impedisce il voto segreto con interpretazioni arbitrarie e scorrette del regolamento. E Zanda tiene sotto scacco il suo gruppo.
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