Si torna ancora una volta a parlare di centri sociali. In questo caso a fare notizia è la denuncia di Riccardo De Corato, assessore alla sicurezza della regione Lombardia.
Il rappresentante di Fratelli d’Italia punta il dito contro gli occupanti della nota Cascina Torchiera, edificio sito nella periferia ovest della città di Milano e da tempo divenuto luogo d’incontro di diversi collettivi locali.
Ad indignare l’assessore una particolare dimostrazione tenutasi all’interno della struttura, che è rientrata nell’iniziativa denominata “Tork circus 3”. Nel centro sociale, infatti, si è svolta una vera e propria lezione di “Body suspension”, ovvero una pratica che prevede la sospensione del corpo tramite delle corde ed alcuni uncini metallici.
“Non c’è più limite agli eventi che vengono organizzati dai centri sociali di Milano” ha commentato De Corato sulla propria pagina Facebook, come riportato da “MilanoToday”, mostrando anche alcune immagini. Nelle fotografie presentate dall’assessore, si vede chiaramente una ragazza appesa in aria tramite delle funi agganciate con degli uncini ad alcuni lembi della sue pelle. Una scena che alcuni definiscono una forma d’arte, ma una pratica comunque cruenta, dato che nei tratti di epidermide dove sono inseriti i ganci metallici si notano evidenti sanguinamenti.
Riccardo De Corato prosegue il suo intervento spiegando che vi sono vari tipi di sospensione. Fra queste la “suicide sospension”, che prevede il sollevamento dalla schiena, la “resurrection”, dove si viene appesi dalla parte del ventre, e la “crucifix suspension”, che oltre ai ganci sulla schiena ne prevede qualcuno anche sulle braccia.
“La sospensione corporale viene spacciata, da loro e da chi la mette in atto, per forma d’arte o metodologia di rilassamento e riflessione. Il corpo sospeso ovviamente perde molto sangue e subisce una pratica molto dolorosa che potrebbe portare a conseguenze drammatiche, soprattutto se eseguita all’interno di una struttura come un Centro sociale dove la sterilizzazione degli attrezzi e le più elementari condizioni igenico sanitarie non possono sicuramente essere garantite.
I centri sociali si sentono liberi non solo di occupare abusivamente gli stabili, ma anche di organizzare eventi di ogni genere ”. Questo l’attacco dell’assessore, che non può non esprimere preoccupazione a riguardo, soprattutto perché, a suo dire, il comune e la questura di Milano starebbero lasciando correre.
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