Vinitaly 2025, i nostri assaggi: i rosati

Terza puntata delle nostre note di degustazione raccolte nella rassegna veronese. Oggi ci occupiamo di una categoria spesso sottovalutata anche se di grande moda. E segnaliamo un Bardolino Chiaretto delle Fraghe, due Cerasuolo d’Abruzzo (di Tenuta De Melis e Nicodemi), il Valtènesi Lettera C di Pasini San Giovanni e l’Incomodo, un Merlot dalla Basilicata

Vinitaly 2025, i nostri assaggi: i rosati
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Terza puntata del nostro viaggio al Vinitaly che si è concluso qualche giorno fa attraverso i nostri assaggi più interessanti. Dopo le puntate dedicate alle bollicine e ai bianchi ecco quella dedicata ai migliori vini rosati.

Le Fraghe Traccia di Rosa Bardolino Chiaretto Dop

Partiamo da questa realtà veneta, gestita da poco più di quarant’anni da Matilde Poggi. Siamo nella zona del Bardolino, tra le più vocate in Italia per i vini rosati. Assaggiamo e restiamo molto colpito da questo Bardolino Chiaretto da uve Corvina (90 per cento) e Rondinella (10 per cento) da uve prodotte in vigneti di 24 anni a 190 metri sul livello del mare e sottoposte a estrazione del mosto fiore rosato dal 25 per cento di esso. Il vino affina per circa un anno in vasche di cemento sulle sue fecce fini. Il vino si presenta di un elegante colore rosa tenue che con il tempo virano sul ramato, il naso è di frutta fresca e candita, quindi di zafferano, la bocca fresca, notida, pulita e molto equilibrata.

Tenuta De Melis Bardasce Cerasuolo d’Abruzzo Doc

Spostiamoci ora in Abruzzo, altra terra di grandi rosati, con due etichette. La prima è nel cuore dei colli pennesi, nel Pescarese, dove la famiglia De Melis da 120 anni si prende cura di quel territorio. Questo vino è a base di Montepulciano di Abruzzo sottoposto a pressatura soffice e ad affinamento in acciaio. Il colore è un cerasuolo molto intenso, il naso richiama ovviamente la ciliegia, particolarmente netta e nitida, la bocca è sapida, fresca e molto beverina.

Nicodemi Le Murate Cerasuolo d’Abruzzo Doc Biologico

I due fratelli Elena e Alessandro Nicodemi si sono trovati catapultati a occuparsi dell’azienda agricola di famiglia dopo una vita cittadina. Hanno preso il loro compito molto sul serio e sono diventati un punto di riferimento per il territorio delle Colline Teramane (Alessandro è anche l’attuale presidente del Consorzio Vini d’Abruzzo). Il Le Murate 2024 è un Cerasuolo splendente, dal colore rosso rinascimentale (a proposito, il consorzio sta lavorando a definire l’intensità del colore da inserire nel disciplinare), dal naso di frutti rossi e melograno, dalla bocca sapida, fresca ed equilibrata.

Pasini San Giovanni Lettera C Valtènesi Doc

Già eletto rosato dell’anno nella guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso, questo vino rappresenta la più compita interpretazione del territorio della Valtènesi da parte di questo produttore illuminato. Si tratta di un 100 per cento Groppello Gentile prodotto da vigne adulte e affinato in piccole botti di ceramica Clayver. Lettera C è un riferimento al Chiaretto a cui viene inviato un messaggio in bottiglia. Il vino è di un rosa antico, il naso si sviluppa in equilibrio tra agrumi e spezie e in bocca si comporta da campione, con mineralità, eleganza e grande compostezza.

Cantina di Venosa Incomodo Merlot Rosato Basilicata Igp

Cantina sociale punto di riferimento dell’intero territorio del Vulture, rappresenta circa 350 soci che amministrano circa 800 ettari. Questo rosato appartiene alla linea top ed è un Merlot in purezza da uve di circa vent’anni attorno ai 400 metri sul livello del mare.

La fermentazione avviene in acciaio inox. Il colore è un rosa buccia di cipolla assai brillante, il naso reca con sé aromi floreali e di piccoli frutti rossi, la bocca è sapida, tesa, avvolgente. Un prodotto dal notevolissimo rapporto qualità/prezzo.

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