Il caso della truffa da 80 milioni di euro sul reddito di cittadinanza è rimbalzato in pochi giorni dall'Italia alla Romania, dove i media hanno iniziato a parlare di alcuni dei protagonisti del "circuito parallelo di erogazione del reddito", come riferisce la Repubblica, pare siano ben noti in patria. È il caso di Izabela Stelica, la donna che in alcuni video circolati in rete è stata immortalata mentre conta e smezza mazzette di denaro mentre lancia strali contro presunti avversari: "Ho i soldi per seppellirvi, nemici. Che tutti i miei nemici muoiano...".
Dama Izabela è conosciuta in Romania per essere uno degli esponenti di spicco dei Mondialu, uno dei tanti clan gipsy del Paese dell'est. Questo gruppo, che attualmente è stanziale in un paese nel sud della Romania, è guidato da Bercea Mondialu e oggi ha relazioni con importanti personaggi del mondo politico e imprenditoriale rumeno ma in passato si muoveva tra le ampie trame della piccola criminalità locale, tra le quali la vendita dei rottami ferrosi e del rame rubato. Il nome del clan Mondialu è salito alla ribalta un anno fa perché, nonostante l'emergenza sanitaria, non hanno rinunciato a celebrare il funerale di Gele Mondialu, cognato del capoclan e padre di Izabela Stelica. Cavalli bianchi in corteo con la bara e le gigantografie del morto non sono mancate durante il corteo funebre, fermato dalla polizia.
Bercea è in carcere per tentato omicidio ma la mano lunga del clan Mondialu continua a lavorare e i metodi con cui opera li conoscono bene anche a Milano, in particolare nel Caf di via Morgantini. Qui, Izabela Stelica a luglio ha tenuto in scacco l'ufficio con la gestione di ben 70 pratiche, risultate false: "Rimase in ufficio per circa un'ora urlando e facendo casino, spaventando gli altri utenti. Il mio titolare provò a tranquillizzarla dicendogli che avremmo evaso le domande Rem". Queste le parole di un dipendente del Caf a la Repubblica. Il motivo dell'ira della donna risiederebbe nel fatto che i funzionari del Caf non potevano procedere per tutti quei nominativi. Urla, minacce e insulti nella sua lingua madre sono risuonati all'interno del Caf per diversi minuti, finché poi la donna non è andata via. La mattina dopo, all'apertura, la cler della sede era divelta e l'insegna tolta dalla sua sede.
"Un uomo di circa trent'anni, alto, grosso, palestrato e con tatuaggi sulle braccia, i capelli corti rasati ai lati e più lunghi in testa, mi disse di essere il cugino di Izabela. Gli dissi che non potevo fare ciò che mi chiedevano. A quel punto lui iniziò ad arrabiarsi, urlare forte e a insultarmi. Vidi che aveva in tasca un cacciavite con il manico nero.
Io avevo paura e tremavo, chiusi la porta a chiave e chiamai il mio capo mentre lui continuava a urlarmi in romeno", ha raccontato ancora il dipendente. Izabela Stelica dovrà rispondere anche del reato di estorsione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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