"Perché hai abusato di me quando avevo nove anni?". Nessuna risposta alla domanda che la vittima rivolge, durante una telefonata, al prete che aveva abusato di lui quando era bambino. Ma l'uomo, che non si è dimenticato di ciò che gli era successo al tempo, aveva registrato tutta la conversazione.
L'uomo aveva inviato una lettera al sacerdote e poi, durante la telefonata, gli ha fatto confessare le violenze. Rete Abuso, l'associazione nata per sostenere tutte le vittime di abusi, ha pubblicato l'audio integrale della telefonata. "Dammi l'Iban che ti faccio un regalo di matrimonio", risponde il prete al ragazzo che gli chiede il perché dei suoi gesti. "È stato per natura, debolezza": questa la giustificazione del sacerdote, che aggiunge di volergli bene e di avergliene sempre voluto e quello che faceva erano solo attenzioni. Gli abusi, a detta della vittima, si sarebbero protratti per sette anni, fino a che il giovane ha deciso di andarsene dal paese. Durante la telefonata, il prete chiama in causa, a più riprese, anche il vescovo, invitando l'uomo a contattarlo.
La curia ha risposto alle accuse affermando che "l’arcivescovo Michele Seccia, informato del caso all’indomani del suo insediamento a Lecce, avvenuto nel dicembre 2017, ha immediatamente adottato nei confronti del sacerdote in questione tutti i provvedimenti cautelativi consentiti dalla
normativa ecclesiastica vigente". L'arcivescovo, di cui si parla nella telefonata, non avrebbe coperto alcun abuso e annuncia che procederà per vie legali contro il sacerdote che ha messo in dubbio la sua correttezza.
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