Benedizione alle coppie omosessuali: si allarga il fronte del "no". Le dichiarazioni aperturiste sul tema delle scorse settimane non sono passate inosservate. La Conferenza episcopale tedesca, prima tramite Mons. Bode e poi tramite il cardinale Reinhard Marx, aveva aperto alla possibilità di un rito apposito o di "soluzioni particolari".
"Ormai sono un fatto: visto che c'è molto di positivo, buono e corretto in questo, perché non considerare non una messa, ma almeno una benedizione?", aveva detto il numero due della Chiesa cattolica in Germania, che aveva invitato anche alla "piena accettazione da parte della Chiesa di tutte le forme di convivenza, senza dilungarsi in superflue e inutili distinzioni e analisi caso per caso". Il porporato tedesco Marx, che della Conferenza dei vescovi tedeschi è il numero uno, aveva ammesso l'esistenza di una riflessione al riguardo. E il "discernimento", cioè la valutazione operata singolarmente dal sacerdote, è sembrata essere la modalità prospettata anche in questa circostanza. Ma questa svolta dottrinale sta incontrando una serie di resistenze.
I vescovi americani, attraverso le dichiarazioni dell'arcivescovo di Philadelphia Charles Chaput, sono stati più che chiari: benedire le coppie omosessuali significherebbe confondere i fedeli e avallare qualcosa di contrario alla tradizione della Chiesa cattolica. Critiche alle aperture dei tedeschi sono state sollevate anche in Italia. La giornalista Costanza Miriano ha recentemente scritto che: "Se la Chiesa benedice due persone dello stesso sesso che decidono di stare insieme e, si suppone, di compiere atti intrinsecamente disordinati insieme per sempre, toglie a queste persone l’unica possibilità di ascoltare da qualcuno la verità". E il novero dei contrari si è esteso in queste ore.
Dopo l'ulteriore presa di posizione del gesuita e consulente vaticano in materia di comunicazione James Martin, infatti, sono arrivati gli ammonimenti dei cardinali Gherard Mueller e Christoph Schonborn. L'ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, secondo quanto riportato da Lifesite news, ha dichiarato che: "Se un prete dovesse benedire una coppia omosessuale - ha sottolineato il cardinale - allora questo costituirebbe un'atrocità in un luogo sacro, vale a dire, approvare qualcosa che Dio non approva". Mueller, nel corso del suo intervento, si sarebbe anche rammaricato per la trasformazione della Chiesa in una Ong troppo contigua ai valori della modernità e della mondanità. La separazione tra dottrina e moralità, la stessa che sarebbe stata supportata dalle tesi di Martin Lutero, poi, sarebbe inaccettabile. Le "accettate", però, non sono arrivate solo dall'ex inquilino del Sant'Uffizio.
Sempre secondo quanto si legge sul portale citato, infatti, anche il cardinale Schonborn, che è l'arcivescovo di Vienna e il presidente della Conferenza episcopale austriaca, non le ha mandate a dire. Il porporato ha rilasciato una dichiarazione a Kathpress, l'agenzia di stampa dei vescovi austriaci, tramite la quale ha affermato tutta la sua perplessità riguardo alla benedizione per le coppie omosessuali. "Certamente non è accettabile menzionare il valore delle relazioni tra persone dello stesso sesso nello stesso momento in cui si menziona la mafia o i campi di concentramento, come purtroppo è appena successo", ha dichiarato Schönborn. "Queste cose non devono essere messe a confronto. Parlare in questo modo è inaccettabile", ha evidenziato . E ancora:"Il 'matrimonio per tutti pone per noi come Chiesa alcune sfide per le quali non abbiamo formule sicure", ha detto. "Dobbiamo trovare risposte attente a queste domande che tengono in considerazione la dignità e la salvezza delle anime degli interessati", ha chiosato il porporato austriaco.
Mueller e Schonborn non rappresentano due voci qualunque.
Nella "stratigrafia" ecclesiastica, i due cardinali sono stati spesso menzionati come quelli più contigui alla visione dottrinale di Benedetto XVI. Ratzingeriani, insomma, che sulla questione della benedizione alle coppie omosessuali sembrano disposti alle barricate.
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