Chiude una buca sul marciapiede davanti a casa e riceve una contravvenzione da 849 euro, scontata del 30 per cento perché il pgamento è stato effettuato entro i 5 giorni dalla contestazione della violazione. Lo sconcerto di Luciano Zappata, pensionato di Porto Garibaldi (piccola frazione nel Ferrarese), costretto a pagare 594 euro, è stato raccontato da La Nuova Ferrara.
Zappata, dopo aver preso l’iniziativa di tamponare una buca davanti al proprio passo carrabile, provocata dalle radici sporgenti di un albero tagliato qualche tempo prima, si è visto notificare la contravvenzione. "Stavo dando una gettata di cemento qui sul marciapiede davanti al cancello di casa - racconta l'uomo -, quando è arrivata una pattuglia di vigili, che mi ha chiesto i documenti e l’autorizzazione del cantiere. Sono rimasto di sasso, perché io non avevo aperto nessun cantiere. Ero lì con la cazzuola e il mio secchio per coprire la buca. In cinque minuti avrei finito tutto".
Ciò che gli viene contestata è la violazione dell’articolo 21 del Codice stradale:"il trasgressore apriva un cantiere sul marciapiede di pertinenza della strada urbana, sita in Porto Garibaldi, denominata Viale Bonnet - si legge nel vebale -, senza preventiva autorizzazione. Nello specifico veniva effettuato uno scavo sul marciapiede e si procedeva al riempimento dello stesso con cemento. È imposto l'obbligo di rimuovere, a spese del trasgressore, le opere realizzate".
Zappata però sostiene di non aver eseguito alcuno scavo, ma di essersi limitato a rimuovere le radici pericolose che sporgevano dal marciapiede, per chiudere subito dopo la buca con una mano di cemento. Il paradosso è che ora il tratto di marciapiede è perfettamente liscio e percorribile, mentre sino al momento dell'intervento le radici e la buca ne impedivano l'utilizzo da parte dei pedoni.
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