"Doveva essere un gioco...". Adesso Ciro Grillo prova a difendersi

Il figlio del garante del M5S prova a giustificarsi: "Poi siamo andati un po' più in là, ma la ragazza ha bevuto vodka da sola"

"Doveva essere un gioco...". Adesso Ciro Grillo prova a difendersi

La posizione di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia è chiara: respingono l'accusa di stupro e sostengono che sia andato in scena solamente del sesso consenziente. Su cosa però sia realmente accaduto quella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta a Cala di Volpe sarà chiamata a esprimersi la procura di Tempio Pausania. La giovane studentessa ha dichiarato di essere stata abusata contro la sua volontà, mentre i quattro amici genovesi ritengono che fosse consenziente in occasione degli atti sessuali. Lo ha ribadito anche il figlio del garante del Movimento 5 Stelle, che di fronte ai carabinieri ha provato a chiarire la sua posizione.

La versione di Ciro Grillo

Come si legge su La Repubblica, la sua versione presuppone la consensualità della giovane conosciuta in discoteca al Billionaire: "Doveva essere un gioco, poi siamo andati un po' più in là". La parte centrale del racconto di Grillo jr riguarda la notte trascorsa nell'appartamento antistante al villino in cui dormiva sua madre Parvin Tadjik: "La mattina del 17 luglio 2019 eravamo nel patio io, Lauria e Capitta assieme a Silvia". La ragazza ha denunciato che a quell'ora sarebbe stata già costretta ad avere un rapporto sessuale con Francesco Corsiglia.

Il figlio di Beppe ha inoltre chiarito l'aspetto relativo all'alcol: da una parte Silvia dice di essere stata costretta a bere vodka mentre era tenuta per i capelli; dall'altra i componenti del gruppo riferiscono che sarebbe stata proprio lei a berla, di sua spontanea volontà, per sfidare la comitiva. "Silvia ha bevuto qualche sorso di vodka. Ha bevuto soltanto lei e senza che nessuno di noi la costringesse. Dopo la vodka ricordo che abbiamo parlato in modo scherzoso di Corsiglia e del fatto che erano stati insieme", è la sua dichiarazione. Solo dopo, appurata la consensualità, sarebbe arrivata la richiesta: "A quel punto le abbiamo detto: 'Allora andiamo in camera'".

La mamma di Grillo jr

Una testimonianza chiave per gli sviluppi della vicenda potrebbe essere quella di Parvin Tadjik, la moglie di Beppe Grillo che ha fornito il suo racconto relativo a quella notte e alle ore successive. La donna ha fatto sapere di essersi svegliata verso le 9 e di aver fatto colazione nel patio adiacente la casa: "Devo dire che non ho sentito o visto nulla di anomalo".

Anche perché, dettaglio di non poco conto, le finestre sarebbero rimaste aperte durante quelle ore: "Avevo chiesto durante la vacanza ai ragazzi di tenere le finestre aperte della sala anche di notte, così come facevo io, in modo da essere sempre comunque in contatto con loro".

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