
Una classe di prima media composta solo da studenti di origine straniera e con età variabile tra i dieci e i quindici anni. È polemica a Bologna. C'è chi parla di ghetto e chi di integrazione. Fatto sta che il progetto sperimentale avviato dalla scuola "Besta" (interna all’Istituto Comprensivo 10) - dedicato ad adolescenti arrivati in Italia attraverso i ricongiungimenti familiari e quindi con poca padronanza della lingua italiana - ha scatenato il putiferio. Il progetto è nato a fine agosto quando le famiglie hanno chiesto l’iscrizione per i propri figli, alcuni impossibilitati a frequentare altre scuole per l’esaurimento dei posti disponibili. L’hanno chiamata "classe liquida", è composta da 22 studenti, tutti di orgine straniera, di età variabile tra i 10 e i 15 anni, giunti in Italia attraverso ricongiungimenti familiari.
L'idea non è piaciuta al deputato Sel Giovanni Paglia per il quale questa classe "per soli stranieri lede il carattere inclusivo e democratico della scuola pubblica". Della stessa idea la democratica Sandra Zampa, vice presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza, secondo cui "una classe di soli stranieri, una classe ponte, è un assurdo.
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