Scoppia una nuova violenta polemica sulla poca trasparenza nei conti di Expo. A denunciarlo è il Codacons: "Expo 2015 ha deciso di istituire il 'segreto di Stato' sull’utilizzo dei fondi di beneficenza raccolti in favore della popolazione del Nepal colpita dal terremoto. Lo si apprende da una gravissima lettera firmata dal commissario Giuseppe Sala, che nega categoricamente ai cittadini di avere informazioni circa la destinazione dei soldi raccolti attraverso Expo e destinati proprio al Nepal".
Il Codacons aveva presentato una formale istanza d’accesso ad Expo2015, chiedendo di poter accedere alla documentazione relativa all’iniziativa benefica volta alla raccolta di fondi a favore della popolazione nepalese terremotata. Ma, spiega l'associazione, "la risposta fornita da Sala è aberrante". Si legge nella nota: "La finalità dell’istanza d’accesso proposta dal Codacons volta ad operare un mero controllo generalizzato dell’opera di Expo 2015 spa, tale per cui la stessa deve ritenersi inammissibile e, quindi, rigettata, per carenza di interesse del soggetto istante".
"Altro che trasparenza! - tuona il Codacons -. Giuseppe Sala, come candidato a sindaco di Milano, parte decisamente col piede sbagliato. E' intollerabile che chi si fa portavoce della trasparenza in favore dei cittadini, neghi ai cittadini stessi di sapere come sono stati spesi i loro soldi. Un grave passo falso quello del commissario di Expo, e il suo rifiuto verrà denunciato alla Corte dei Conti e alla procura di Milano, affinché gli utenti ottengano le informazioni cui hanno diritto".
La vicenda ha già suscitato le prime reazioni politiche con l’esponente di FdI, Riccardo De Corato, che ha annunciato interrogazioni sia in Regione che in Comune: "La questione - ha detto - sembra molto grave. I cittadini hanno il diritto diritto di sapere come sono stati usati i soldi che hanno dato in beneficenza. Bisogna fare chiarezza".
"Un brutto gesto quello di Sala - ha detto la coordinatrice regionale sicurezza e periferie di Forza Italia, Silvia Sardone - e un grave segnale di mancanza di trasparenza da parte di chi ha gestito ingenti capitali pubblici e si candida ora a fare lo stesso a Milano nel prossimo quinquennio. Dobbiamo forse aspettarci che se dovesse diventare sindaco negherà ai milanesi di consultare i bilanci del comune?".
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