Anche gli agriturismi della Coldiretti hanno deciso di chiudere per 15 giorni. La chiusura volontaria delle prossime due settimane servirà per aderire alla campagna #iorestoacasa. Con la speranza che possa aiutare a sconfiggere l’epidemia da coronavirus in corso, in modo da poter riaprire le aziende a Pasqua, e poter così accogliere i tanti clienti amanti della cucina e della natura.
Garantiti i servizi alle fasce più deboli
La decisione è stata presa dal Consiglio Nazionale della Coldiretti durante una riunione straordinaria indetta dal presidente, Ettore Prandini, intervenuto in videoconferenza. La priorità in questo momento è quella di affrontare l’emergenza coronavirus. Come ha tenuto a precisare in una nota l’associazione, “verranno comunque garantite le consegne a domicilio con iniziative di sostegno alle fasce più deboli della popolazione”. Per gli anziani vi sarà il servizio “Caro nonno ti cibo” che darà la possibilità di prenotare e ritirare piatti pronti e caldi della tradizione contadina. Questi verranno confezionati in un apposito contenitore atto a mantenerne la freschezza.
Un’analisi Coldiretti, basata su dati Istat, indicherebbe che sarebbero 13 milioni le presenze nell’ultimo anno, in 23mila strutture disseminate su tutto il territorio italiano. I posti letto sarebbero 253mila e si parla di circa 442mila coperti per il ristoro. Come sottolineato da Coldiretti, uno dei motivi principali per cui viene scelto l’agriturismo è quello alimentare, ma negli anni le strutture agrituristiche hanno ampliato la loro offerta alla clientela. Sempre più spesso vi sono infatti iniziative ricreative e sportive, come per esempio il tiro con l’arco, l’equitazione o le passeggiate guidate in mezzo alla natura. Oltre a programmi culturali come la visita a percorsi archeologici.
La decisione di Coldiretti
Diego Scaramuzza, presidente di Terranostra Coldiretti, ha spiegato che la decisione che è stata presa, di chiudere gli agriturismi per un periodo di due settimane, è “una assunzione di responsabilità verso i cittadini ed il Paese per concentrare in queste settimane decisive tutte le energie nella lotta alla diffusione del virus”. Scaramuzza ha inoltre specificato di augurarsi che questo sacrificio possa essere utile a superare l’emergenza epidemica, con l’augurio di poter riaprire le aziende a Pasqua e accogliere così i clienti amanti della natura e della buona tavola a km 0.
Un’altra decisione presa direttamente dalle parti in causa per chiedere la chiusura totale delle attività in questo particolare momento.
Nella giornata di oggi il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha inviato una lettera al governo per chiedere la chiusura di negozi, esercizi commerciali e alberghi, per cercare di combattere l'emergenza coronavirus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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