"Falcone era nel mirino di Cosa Nostra fin dagli anni ’80. Nel ’92 si sapeva che doveva succedere qualcosa di grosso, ma non ricordo riferimenti diretti. So solo che tra aprile e maggio ’92 Salvatore Cancemi mi disse di non prendere autostrade. E poi seppi
dell’attentato a Falcone". È quanto ha dichiarato questa mattina in udienza il collaboratore di giustizia palermitano Francesco La Marca, deponendo come teste della difesa nel nuovo processo per la strage di Capaci in corso davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta. Sono imputati per strage Salvo Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello.
Tra il 10 e il 12 dicembre la Corte ascolterà in trasferta a Rebibbia alcuni collaboratori di giustizia e anche l’ex presidente della prima sezione penale della Cassazione Corrado Carnevale. "Successivamente Cancemi mi disse che doveva saltare in aria qualcun altro e toccò a Borsellino.
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