La prova orale con Galli al telefono: giallo sul concorso

L’indagine mira a chiarire se le pressioni del noto infettivologo siano state decisive per la vittoria del suo pupillo alle selezioni per il posto di professore associato

L'infettivologo Massimo Galli
L'infettivologo Massimo Galli

Appena due giorni fa aveva deciso di non rispondere all’interrogatorio ordinato dalla procura di Milano per la vicenda dei concorsi universitari truccati all’Università statale. Non c’è pace per l’infettivologo dell’ospedale Sacco Massimo Galli, la cui posizione in merito all’indagine sulle promozioni interne al mondo sanitario sembrerebbe aggravarsi ancora di più. Già sotto inchiesta per turbativa e falso, l’ex primario rischia ulteriori capi di imputazione. Secondo la procura, Galli non solo avrebbe favorito il suo pupillo Agostino Riva nella prova scritta concorsuale, con il falso verbale, ma si sarebbe speso per aiutarlo anche all’orale. Riva si sarebbe assicurato il primo posto al concorso pubblico per professore associato, grazie all’intervento decisivo del suo mentore. La prova orale si è svolta al telefono e il professore Galli sarebbe stato al fianco di Riva per tutta la durata del conferimento.

Alla fine, l’indagine mira a chiarire se le pressioni del noto infettivologo siano state decisive per la vittoria del concorso da parte di Riva nei confronti di Massimo Puoti, sulla carta con maggiori requisiti rispetto al diretto concorrente. Alcune intercettazioni sembrerebbero confermare che il sostegno di Galli sia stato determinante. Un altro elemento discutibile, come riporta Il Fatto quotidiano, riguarda la scrittura dei quesiti concorsuali, che sarebbe stata seguita direttamente dalla segretaria dell’infettivologo. Dai dialoghi intercettati al telefono emerge l’intervento di Galli che si è preoccupato di “suggerire” alcune domande da sottoporre ai candidati. Per gli inquirenti sarebbe evidente il fine ultimo, ossia quello di favorire Riva nella prova concorsuale, in modo da sbaragliare i concorrenti.

Il fatto che solo Galli era presente di persona all’esame, mentre gli altri docenti erano collegati al telefono, costituirebbe un’ulteriore prova che il concorso è stato truccato. Oltretutto, dalle intercettazioni, si sente l’infettivologo impegnato in altre conversazioni telefoniche. Lo stesso Riva parla di altro per lungo tempo e solo per una ventina di minuti si concentra sull’esame.

Altre intercettazioni successive al concorso, in cui Galli farebbe capire ai propri interlocutori il suo intervento nella prova concorsuale, hanno convinto la procura sulla colpevolezza dell’infettivologo del Sacco, il quale, secondo i giudici, avrebbe favorito senza alcun dubbio il suo protetto Riva.

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