Tra pochi giorni comincerà l'anno scolastico 2021/2022, il primo che si spera non sia contrassegnato dalla Dad. Per risolvere l'annoso problema della mancanza di insegnanti di sostegno, lo scorso febbraio, in piena pandemia, si è tenuto un concorso straordinario, ma i partecipanti sono ancora in attesa di conoscere il loro destino da parte dell'Ufficio scolastico Regionale del Lazio.
“Il 19 luglio, con ampio ritardo rispetto ad altre classi di concorso abbiamo avuto gli esiti di questa prova concorsuale, dopo che il 20 giugno era stata rettificata per l'ennesima volta la nostra commissione. Dal 19 luglio ad oggi l'Ufficio scolastico Regionale del Lazio non ha provveduto a pubblicare la graduatoria di merito che ci avrebbe consentito, a partire da quest'anno scolastico, l'immissione in ruolo”, spiega a ilGiornale.it uno dei docenti interessati che aggiunge: “a farne le spese sono anche Marche, Abruzzo, Umbria perché sono Regioni accorpate”. La rabbia tra i partecipanti del concorso è tanta: “C'erano persone che provenivano da alcune zone rosse col tampone. Insomma si è trattato di un concorso fatto in piena pandemia, in condizioni precarie, e ora noi dobbiamo aspettare l'anno prossimo per entrare in ruolo?”, ci dicono.
Sono tutti docenti che hanno superato il concorso straordinario per il sostegno nella scuola secondaria di secondo grado e che, ora, si vedono 'scavalcati' dai supplenti di prima fascia. Il decreto Sostegni bis, infatti, ha previsto ha stabilito che, una volta immessi in ruolo tutti i docenti presenti nelle graduatorie di merito (2016-2018 -2020), si dovesse accedere anche alle graduatorie provinciali per le supplenze di prima fascia “alle quali però si poteva attingere solo una volta esaurite tutte le graduatorie di merito precedenti”, sottolineano gli aspiranti insegnanti di sostegno di ruolo. In pratica “chi non ha fatto il concorso o chi non lo ha superato si ritrova immesso in ruolo e noi, invece, no”, ci dicono.
Ora i partecipanti al concorso chiedono di essere immessi in ruolo tardivamente: “Noi lasciamo la supplenza e ci prendiamo il ruolo, occupando questi posti che oggi sono occupati impropriamente dai docenti che sono nelle graduatorie per le supplenze e i cui contratti prevedono una clausola risolutiva per casi come questo", chiosano i partecipanti che invocano un intervento del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. “Solo lui può sanare la nostra situazione”, sentenziano amaramente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.