Carlo De Benedetti sapeva: sapeva che la sua Olivetti era infestata di amianto, e sapeva che l'amianto uccide. Eppure non fece quello che avrebbe potuto e dovuto fare per proteggere le vite degli operai e impiegati che lavoravano per lui. Per questo stamattina il giudice Elena Stoppini, del tribunale di Ivrea, ha dichiarato l'Ingegnere colpevole di omicidio colposo plurimo e lo ha condannato a cinque anni e due mesi di carcere.
Un anno e mezzo in meno di quanto avevano chiesto per lui i pm Laura Longo e Francesca Traverso, ma comunque una stangata.
A inchiodare De Benedetti, il lungo periodo trascorso alla testa del gruppo di Ivrea: diciott'anni, come amministratore delegato e presidente. Un lasso di tempo che gli avrebbe consentito di intervenire efficacemente: ma non lo fece. E insieme a lui viene condannato suo fratello Franco, anch'egli per undici anni amministratore delegato. Condanna più lieve per Corrado Passera, e assoluzione - come richiesto dalla Procura - per Roberto Colaninno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.