Prendere cinque ostaggi in un ufficio postale. È questo il gesto choc che ha compiuto uno dei condannati nel maxi-processo contro la 'ndrangheta "Aemilia". L'uomo dopo la condanna si è reso irreperibile e si è asserragliato in un ufficio delle Poste Italiane a Pieve Modolena, una frazione di Reggio Emilia. L'uomo è Francesco Amato ed è stato condannato a 19 anni di carcere. Su Amato pendeva un ordine di carcerazione da eseguire subito dopo la condanna.
Secondo le prime ricostruzioni su quanto accaduto all'interno dell'ufficio postale, il sequestratore avrebbe prima fatto uscire tutti i clienti poi avrebbe preso in ostaggio almeno cinque dipendenti. Tra questi c'era anche la direttrice. Immediatamente sono arrivate sul posto alcune volanti della polizia. Gli agenti in pochi istanti hanno avviato alcune trattative con l'uomo per convincerlo ad arrendersi. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, il sequestratore "non ha voluto collaborare". Tutta la via Emilia dove si trova l'ufficio di Poste Italiane è stata evacuata. Subito fuori sono stati creati due punti di sbarramento. L'uomoera armato di coltello.
Avrebbe urlato: "Vi ammazzo tutti. Fatemi parlare con Salvini". Intanto dopo alcune tratttive una donna, uno degli ostaggi, è stata liberata. Poi dopo sei ore di tensioni, l'uomo si è arreso e ha rilasciato tutti gli ostaggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.