Confronto sui migranti col vescovo di Bologna: Borgonzoni va via prima

Migranti al centro del dibattito tra il sottosegretario Borgonzoni e l'arcivescovo Zuppi. Ma la leghista è andata via prima dell'intervento del presule

Confronto sui migranti col vescovo di Bologna: Borgonzoni va via prima

Lucia Borgonzoni, sottosegretario del governo in quota leghista, e il vescovo di Bologna, l'arcivescovo Matteo Zuppi, a confronto sui migranti. Un colloquio che si sarebbe dovuto tenere tre giorni fa e che in fin dei conti si è svolto. Almeno in parte. Di sicuro, secondo la visione di alcuni, il tutto è terminato in un modo inaspettato.

Monsignor Zuppi è uno degli ecclesiastici che ha più volte espresso la sua posizione rispetto alla gestione dei fenomeni migratori. "Sono morti - aveva scandito il presule circa un mese fa - perché i porti erano chiusi la settimana scorsa: non ci possiamo abituare a questo". Virgolettati riportati durante il dibattito sul caso della nave Aquarius, che hanno suscitato parecchie polemiche social. L'appuntamento era stato dato in virtù di una ricorrenza: una conferenza organizzata per commemorare il cardinal Giacomo Biffi, scomparso ormai tre anni fa.

Borgonzoni "contro" Zuppi si preannunciava come un confronto acceso. Il primo, almeno in pubblico, tra un esponente della Lega e uno dei presuli che hanno tuonato per le politiche promosse dal ministro dall'Interno Matteo Salvini. Ma la Borgonzoni è andata via prima che Zuppi dicesse la sua perché aveva un impegno. "Purtroppo devo andare. Ho un treno tra 15 minuti" ha detto la senatrice. C'è stato il tempo, però, per una stoccata sui migranti, la stessa che Zuppi potrebbe non aver apprezzato troppo: "Bisogna dire con onestà - ha dichiarato la Borgonzoni - che tutti qui non possiamo prenderli". Anche l'islam al centro delle riflessioni del sottosegretario ai Beni Culturali e al Turismo: "Deve fare un salto qualitativo riconoscendo tanti diritti che per noi sono ovvi ma che per loro non lo sono". Un'altra frase che potrebbe essere stata maldigerita da Zuppi, che è noto per essere un progressista. Tanto da essersi recato in un centro sociale per presentare un libro di Papa Francesco. Non un a caso: quello sui discorsi ai movimenti popolari.

Non tutti hanno optato per giustificare il gesto della Borgonzoni. Il fatto è che la leghista, dicono chi ha contestato il suo andarsene, non ha aspettato la "risposta" di Zuppi. Un dibattito che sarebbe terminato prima di iniziare. Repubblica ha indirizzato una lettera di scuse alla Curia bolognese, quindi all'arcivescovo della cittadina. "Dopo aver abbandonato un dibattito in San Petronio con l’arcivescovo senza ascoltare l’intervento del suo interlocutore, la neo sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, anziché scusarsi, ha ospitato sulla sua pagina Facebook una sequela di insulti e volgarità contro Matteo Zuppi - si legge nella missiva pubblicata dal quotidiano - . Visto che non ha ritenuto di farlo lei, porgiamo noi le nostre scuse all’arcivescovo: le scuse di una città che non merita di essere trascinata in forme di dibattito pubblico mai state proprie. Quegli insulti non sono rivolti soltanto all’arcivescovo, ma alla tradizione di una comunità che ha sempre fatto del confronto civile un valore irrinunciabile".

Mentre continuano ad arrivare le adesioni dei cittadini all'iniziativa del quotidiano citato, la Borgonzoni, almeno per ora, non è tornata sulla questione. Certo è che il dibattito tra la Chiesa cattolica e la formazione guidata da Matteo Salvini sembra assumere sembianze sempre più serrate.

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