Consigliera M5s difende i No Tav violenti: "Noi giusti, tutti liberi"

La consigliera regionale grillina Francesca Frediani si schiera ancora dalla parte dei No Tav violenti: "Noi siamo semplicemente dalla parte giusta"

Consigliera M5s difende i No Tav violenti: "Noi giusti, tutti liberi"

Che in Piemonte grillismo facesse rima con antagonismo non è una novità. Innumerevoli sono i precedenti che hanno visto alcuni portavoce locali sposare le battaglie dei centri sociali. Spesso pentastellati e antagonisti si sono travati dallo stesso lato della barricata: dalla lotta per l’autoproduzione della cannabis a quella agli sgomberi, passando per il boicottaggio del cantiere della Torino-Lione.

Il caso più emblematico è sicuramente quello di Francesca Frediani, che fatto della militanza No Tav un trampolino per la Regione, dove fino allo scorso lunedì ricopriva il ruolo di capogruppo. Le sue dimissioni si sussurra siano dovute alle continue tensioni con i colleghi di partito. Frediani, classe 1973, è una di quei grillini con il cuore che batte all’estrema sinistra e negli anni non ha perso occasione di dimostrarlo. Già nel 2017 aveva messo in imbarazzo il Movimento chiedendo la scarcerazione di Andrea Bonadonna, leader giovanile del centro sociale Askatasuna arrestato negli scontri che hanno fatto da cornice al G7 di Venaria. Oggi che gli uomini della Digos hanno eseguito una serie di misure cautelari nei confronti di alcuni degli esponenti dell’ala più oltranzista del movimento No Tav, la Frediani è tornata a parlare. I militanti finiti nel mirino della forze dell’ordine, tra cui anche Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli, esponenti di primo piano di Askatasuna, sono accusati di aver coordinato l’assalto al cantiere di Chiomonte dello scorso 27 luglio. Le accuse ipotizzate a vario titolo nei loro confronti sono: resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Ma la grillina non ci sta e dai suoi canali social commenta: “Violenti, antagonisti, ala oltranzista, non sapete di cosa parlate. Noi siamo semplicemente dalla parte giusta #tuttiliberi #notav”.

Parole che il segretario provinciale del sindacato di polizia Siulp di Torino, Eugenio Bravo, ha definito “gravi e intollerabili”. “È intollerabile - denuncia il sindacalista - che un membro delle istituzioni legittimi quello che è accaduto a Chiomonte. Lanci di sampietrini, razzi, bombe carta e sradicamento delle recinzioni si possono definire in diversi modi, salvo dire che non sono atti violenti”. Anche la parlamentare di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, è intervenuta sulla questione chiedendo “lo sgombero immediato di Askatasuna”. “Il centro sociale Askatasuna - scrive in una nota Montaruli - è un covo antagonista in cui si progettano attacchi contro le forze dell’ordine e i lavoratori del cantiere Tav. Alla luce anche di quest’ultima operazione, presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno per chiederne lo sgombero immediato”. Il leader della Lega Matteo Salvini, invece, si rivolge alla magistratura e alla politica affinchè la violenza degli estremisti di sinistra non rimanga impunita.

“Nessuna tolleranza - dice il segretario del Carroccio - per i violenti: da Nord a Sud l’estremismo anarchico e di sinistra produce aggressioni, minacce, disordini. Mi auguro che la magistratura non faccia sconti e che la politica non sottovaluti il fenomeno preferendo dare la caccia a fantomatici fascisti”.

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