Laura Boldrini può tirare un sospiro di sollievo, forse: le dure contestazioni ricevute in piazza non erano un attacco personale ma una critica "a ciò che lei rappresenta". Perifrasi un po' ruffiana, a ben vedere. A spiegarlo è Giulia, la studentessa che lo scorso 28 settembre aveva dato il via alla protesta contro la deputata dem, presentatasi alla manifestazione pro-aborto ma accolta dagli improperi di alcune femministe. "Cercavano solo il pretesto per fare lo show", aveva tagliato corto lei, dribblando l'imbarazzo dell'essere stata superata a sinistra sui temi a lei più cari. Ora, stemperate le tensioni di quel faccia a faccia, a tornare sull'episodio sono state proprio le giovani attiviste.
Le parole della manifestante
A parlare, in particolare, è stata la manifestante che più di altre aveva incalzato Boldrini, stavolta con affermazioni non certo tenere nei confronti del partito guidato da Enrico Letta. "Come generazione siamo rimasti delusi da quello che è stato e che è ancora il Pd", ha affermato Giulia al Manifesto, segnando subito un profondo distacco dalla classe dirigente dem. "In piazza penso che ci sia sinistra e sinistra. Ne serve una che stia realmente dalla parte delle donne e delle classi popolari", ha proseguito la giovane simpatizzante di Potere al Popolo, ribadendo così di ritenere i dem distanti anni luce da certe istanze progressiste. Bello smacco per il partito che si era presentato agli elettori come il principale baluardo della sinistra italica. Nemmeno su quello sono riusciti a mettere d'accordo tutti.
L'attacco al Pd
E proprio sul tema dell'aborto, che il Pd aveva usato strumentalmente contro Giorgia Meloni, la manifestante femminista è tornata ad accusare i dem di incoerenza e di scarso impegno politico. "Il Pd ha preso spesso parola a favore delle donne sui temi che le riguardano, ma se andiamo a vedere i fatti ci sono delle contraddizioni evidenti. Per esempio i tagli alla sanità, che hanno colpito in primo luogo proprio le donne. Soprattutto quelle più povere", ha attaccato Giulia, stroncando proprio l'operato dei governi di centrosinistra. "Nel 2016 quando il centrosinistra governava e la ministra della Salute era Beatrice Lorenzin la pillola anticoncezionale è diventata a pagamento. Un duro colpo per le donne che vivono in situazioni di difficoltà economica...".
L'ulteriore umiliazione dalla piazza delle femministe è stata l'accusa ai dem di aver spianato le strade all'invisa Meloni. "La vittoria delle destre è anche responsabilità delle scelte del centrosinistra e delle sue politiche che hanno lasciato una popolazione sfiduciata e delusa. Come mostrano anche i dati sull'astensione", ha rimproverato Giulia, definendosi anche una studentessa "arrabbiata per l'alternanza scuola-lavoro voluta dal Pd". E il giudizio non è stato migliore sui temi della politica estera.
"Il partito, e anche Boldrini, hanno votato a favore dell'invio di armi come Giorgia Meloni", ha proseguito l'attivista di Opposizione Studentesca d'Alternativa.Certo, va precisato che la Boldrini aveva poi definito quella scelta "un errore". Troppo poco per ottenere uno "sconto" da parte di chi si ritiene più a sinistra di lei.
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