Conto alla rovescia

Le prime fiale del vaccino anti Covid già a fine anno, ma solo tra sei mesi inizierà la vaccinazione di massa. Anche l'antidoto di AstraZeneca si avvicina: in primavera disponibile per la popolazione

Conto alla rovescia

Efficace al 90 per cento. Si riaccende la speranza di sconfiggere presto Sars Cov2 grazie a un vaccino: BNT162. Questa volta l'annuncio suona davvero promettente anche se il mondo scientifico e la politica, con il neo presidente Usa Joe Biden in testa, invitano alla prudenza. A confermare che è stato compiuto non un passo ma un vero e proprio balzo verso la realizzazione di una profilassi sicura è Albert Bourla, il presidente della Pfizer, che con la BioNTech tedesca sta sviluppando il vaccino.

EFFICACIA E SICUREZZA
Il candidato vaccino ha dimostrato un'efficacia superiore al 90 per cento nella prevenzione del contagio da Covid-19 scrive Bourla sul sito della Pfizer. Efficacia che, attenzione, si raggiunge con due dosi di vaccino. Lo stesso Bourla avverte però che occorrono più dati prima di poter dichiarare con certezza che il vaccino non è soltanto efficace ma anche sicuro. I dati necessari, stima il ceo di Pfizer, dovrebbero arrivare entro la terza settimana di novembre. Quindi le due pharma prevedono di chiedere subito dopo l'autorizzazione all'uso di emergenza alla Food and Drug Administration. La richiesta di autorizzazione dovrebbe riguardare gli adulti dai 16 agli 85 anni. Ma perché anche i mercati hanno reagito con tanto ottimismo? La sperimentazione del vaccino Pfizer ha raggiunto l'ultima fase prima della richiesta dell'autorizzazione ed è particolarmente interessante perché si basa su un segmento di Rna mentre i vaccini vengono più frequentemente sviluppati attraverso un agente patogeno depotenziato. In questo caso si sfrutta una tecnica innovativa che in sostanza insegna al sistema immunitario a riconoscere il virus e a respingerlo grazie al messaggio dell'Rna: la chiave è la proteina spike quella appunto sfruttata dal coronavirus per attaccare l'organismo umano. I vaccini basati sugli acidi nucleici, Dna o Rna, sono una «novità assoluta»: al momento non esistono ancora vaccini operativi che utilizzano questa tecnologia.

I VOLONTARI
Il trial di Fase 3 di Pfizer e BioNTech coinvolge 44mila volontari. Tra i vaccinati sono stati contagiati 94 volontari e soltanto una decina tra quelli che avevano assunto la seconda dose. Per il momento non sono stati registrati effetti collaterali gravi ma quelli che solitamente provocano i vaccini: dolore locale nel punto dell'iniezione, astenia e qualche linea di febbre. Bourla ha ringraziato i volontari che «generosamente» stanno partecipando al trial. Si trovano in Argentina, Brasile, Germania, Usa e Sud Africa.

GLI ALTRI CANDIDATI
È allo studio anche un altro vaccino a Rna prodotto da Moderna, la biotech americana che ha sede in Massachusetts. Stephane Bancel, ceo della società, ha annunciato che entro il mese di novembre sarebbero stati in grado di chiedere il via libera alla Food And Drug administration per la somministrazione in emergenza del loro vaccino. Tempi sovrapponibili dunque a quelli della Pfizer. Ma ci sono almeno altri dieci candidati vaccini in avanzata Fase 3. Tra questi quello di AstraZeneca realizzato in collaborazione con l'Università di Oxford e l'Irbm di Pomezia. AstraZeneca che sarà sperimentato anche in Italia. I test partiranno a dicembre all'Aou di Modena, uno dei sette centri italiani selezionati. Qui saranno arruolati 300 volontari. I primi risultati si avranno in sei mesi, mentre l'auspicio è quello che il vaccino sia disponibile alla popolazione ad aprile 2021. Piero Di Lorenzo, presidente Irbm, ritiene che «nel giro di 5 o 6 mesi avremo 5 o 6 vaccini diversi e sicuramente entro il 2021 un dozzina». In tutto sono 261 le sperimentazioni di vaccini in corso: 21 basati su Dna, 33 su Rna, 56 su vettore virale, 19 su virus attenuato o inattivato, 79 su proteine, 16 su particelle simil-virus, e 37 che utilizzano altre piattaforme.

CHI SI AGGIUDICHERÀ IL VACCINO E QUANDO
Biontech che collabora con la Shanghai Fosun Pharmaceutical Group per vendere il vaccino anche in Cina, pochi giorni fa ha fatto sapere che, se non ci saranno intoppi, entro fine anno potranno essere vaccinate 25 milioni di persone per le quali saranno necessari 50 milioni di dosi. La priorità verrà data agli operatori sanitari e alle categorie fragili nei Paesi che comunque si saranno aggiudicati le dosi necessarie. Per l'Unione europea sono state ordinate 200 milioni di dosi ed è pronta un'opzione per altre 100mila. Il Regno Unito ne ha ordinate 30 milioni. Gli Usa hanno ordinato 100 milioni di dosi ma hanno l'opzione per arrivare a mezzo miliardo. E l'Italia? Ovviamente riceverà il vaccino grazie all'accordo europeo ma probabilmente non prima del prossimo anno in primavera. Pfizer e Biontech sperano di produrre 1,3 miliardi di dosi entro l'anno prossimo.

IL TRASPORTO DIFFICILE
Oltre alla capacità di produzione per questo tipo di vaccino potrebbe esserci la difficoltà di trasporto.

Il vaccino Pfizer per mantenere la sua potenzialità deve essere conservato a 80 gradi sottozero. Una temperatura che normalmente non viene raggiunta nelle celle frigorifere standard. Sia in quelle degli impianti per lo stoccaggio sia quelle usate per il trasporto dei farmaci.

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