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Coronavirus, chiusura degli aeroporti prolungata fino al 3 aprile

Arriva l'annuncio ufficiale dell'Enac. Intanto il premier Giuseppe Conte ribadisce: "Il trasporto pubblico non può essere bloccato"

Coronavirus, chiusura degli aeroporti prolungata fino al 3 aprile

L'Enac ha annunciato ufficialmente la proroga della chiusura degli aeroporti fino a venerdì 3 aprile. La decisione dell'Ente nazionale per l'aviazione civile è in applicazione del decreto numero 127 del 24 marzo 2020 emanato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il ministro della Salute, che tra le altre cose proroga "il decreto ministeriale n. 112 del 12 marzo 2020 che prevedeva lo stop temporaneo di alcuni scali nazionali". Nella nota diramata infine si legge: "Gli aeroporti interessati sono i medesimi individuati nel decreto n. 112 del 12 marzo u.s relativo alla razionalizzazione del trasporto aereo a seguito dell’emergenza Covid-19".

Il 13 marzo l'Enac ha disposto che devono garantire l'operatività aeroportuale senza limitazioni le società di gestione degli aeroporti inclusi nell’art. 2 comma 1 del decreto (Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera Tessera e Roma Ciampino) per i soli voli di Stato, trasporti organi, canadair e servizi emergenziali. Le società di gestione di quelli esclusi (Milano Linate, Bergamo Orio al Serio, Verona, Firenze, Roma Ciampino, Reggio Calabria, Brindisi, Trieste e Treviso) devono invece limitare la propria operatività. Infine è stato specificato che in tutti gli aeroporti verranno comunque garantite alcune attività "tra cui le esigenze operative di voli cargo e posta, nonché di voli di Stato, di Enti di Stato, di emergenza sanitaria o di emergenza di altro tipo".

"Trasporto pubblico va avanti"

Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha specificato che è stato chiesto alle autorità locali "di riprogrammare le corse e gli orari in base ai nuovi picchi di affluenza, in modo da consentire il rispetto della distanza di sicurezza tra i viaggiatori". Nell'intervista rilasciata a Famiglia Cristiana, il premier ha ribadito che il trasporto pubblico "non può essere bloccato" in quanto si impedirebbe a medici e infermieri "di raggiungere gli ospedali" e si renderebbe difficoltoso ogni movimento "per chi è investito di servizi di pubblica utilità".

E ha colto l'occasione per ringraziare coloro che sono in prima linea al servizio del Paese poiché "non stanno solo lavorando, stanno dando ogni giorno prova di un coraggio che commuove e inorgoglisce l'Italia intera". E lo testimonia l'appello lanciato per creare una task force di 300 medici da utilizzare in tutto il Paese per l'epidemia: "Hanno risposto in 8mila".

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