"Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la trasmissione trasfusionale di Covid-19. Inoltre, i virus appartenenti alla stessa famiglia come Sars e Mers non sono mai stati trasmessi con il sangue". Il ministero della Salute chiarisce così l'assenza di rischi da coronavirus circa le donazioni di sangue.
Causa emergenza pandemia, che ha spaventato – e continua a faro – la popolazione italiana, nella prima settimana del mese di marzo le donazioni di sangue sono diminuite del 10%. Il che è un problema, visto che sono quasi 2mila i pazienti che ogni giorno necessitano di trasfusioni.
Non bisogna infatti dimenticarsi, in questi tempi difficili, di tutti i pazienti ricoverati per altre patologie, oltre ai contagiati da Covid-19. E fortunatamente, dopo la flessione, la curva delle donazioni è tornata a crescere. Giancarlo Liumbruno, direttore del Cns-Centro nazionale sangue, è tornato a sottolineare l'importanza del nobile gesto di solidarietà, infondendo fiducia e ribadendo che donare il sangue è sicuro, anche in tempi di coronavirus: "I centri di raccolta sono attrezzati e organizzati per garantire tutte le misure di sicurezza per il Covid-19".
Peraltro, l'uscita di casa per andare a donare il sangue in un centro autorizzato – come quelli dell'Avis, giusto per citarne uno – rientra nel gruppo degli spostamenti di necessità per i quali le autorità permettono alle persone varcare l'uscio della propria abitazione, nonostante appunto le nuove restrizioni e misure di contenimento.
Chi può donare il sangue?
È bene dire come non tutti possano donare il sangue. Vi sono infatti dei rigidi requisiti che bisogna avere per poter diventare donatore. Come ben spiegato dall'Avis, ci si può candidare se si è compiuto la maggiore età e non si hanno superato i settant'anni. Con una postilla: chi vuole donare per la prima volta dopo aver spenta 60 candeline può essere accettato a discrezione del medico responsabile della selezione; inoltre è possibile continuare a donare fino al compimento di 65 anni e fino ai settanta, anno previa valutazione del proprio stato di salute. Dopo i 70 non sarà più possibile.
Oltre all'età, il peso, che non può essere inferiore ai 50 chilogrammi. Chi dona deve essere in stato di salute buono (ciò significa che un semplice raffreddore o mal di gola, senza alcun collegamento al coronavirus, sarebbe causa di esclusione temporanea) e non deve tenere comportamenti a rischio capaci di compromettere sia la sua salute sia del ricevente. Per cui, per testare questi due fronti, prima di procedere alla donazione si tiene sempre un colloquio conoscitivo, una valutazione clinica e alcuni esami di laboratorio.
Chi invece è positivo all'Hiv, ha l'epatite B e C o malattie croniche non potrà mai donare il sangue. Ciò detto, la lista completa dei requisiti fisici del donatore è contenuto nell'allegato IV del Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015.
Se un donatore è idoneo, potrebbero però essere costretto alla sospensione delle sue donazioni per i seguenti motivi:
- piercing, tatuaggi rapporti sessuali a rischio occasionali, promiscui, interventi chirurgici, agopuntura, endoscopie: 4 mesi di stop
- parto: 6 mesi di stop
- rientro da viaggi* in località dove vi è il rischio di contrarre malattie infettive: stop dai 6 ai 12 mesi
- vaccinazioni, infezioni, assunzione di particolari medicine: da valutare
* Il Centro nazionale sangue rende noto, sul capitolo viaggi (ma non solo) che è meglio aspettare almeno 14 giorni prima di andare a donare se il soggetto è rientrato di recente da un viaggio dalla Cina; se pensa di essere stato esposto al rischio di infezione da coronavirus; se ha effettuato la terapia per l'infezione da SARS-CoV-2 (per infezione documentata o comparsa di sintomatologia compatibile con infezione da SARS-CoV-2).
Anche in questo caso, comunque, l'elenco completo dei criteri di sospensione è contenuto nell'allegato III del Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015
Come donare il sangue?
L'iter da seguire viene ben spiegato dallo stesso dicastero della Sanità, che consiglia ai donatori di telefonare al proprio centro trasfusionale di riferimento (o associazione: Avis, Croce rossa, Fidas o Frares), per fissare un appuntamento.
In questo modo, infatti, si riescono a scongiurare sia gli spostamenti inutili da casa che gli assembramenti di persone.Dove donare il sangue?
Dopo il chi e il come, il dove: il cittadino che vuole donare il sangue può cercare grazie alla piattaforma GeoBlood il centro di raccolto più vicino al proprio domicilio o al posto di lavoro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.