Dimissioni lampo e riorganizzazione delle case di riposo. È quanto prevede una delibera d’urgenza varata dalla regione Lombardia per fronteggiare l’emergenza sanitaria provocata dall’epidemia di coronavirus. Il sistema sanitario regionale (e nazionale) rischia di collassare qualora il numero dei contagi non dovesse diminuire con lo trascorrere dei giorni. In poche parole, gli ospedali lombardi e italiani stanno tenendo ritmi altissimi per curare gli infettati dal Covid-19, oltre che tutti gli altri pazienti.
Uno scenario da incubo che negli scorsi giorni ha suggerito al governo giallorosso, su consiglio della commissione di esperti che lo sta affiancando in questa emergenza nazionale, di cambiare decisamente rotta e di prendere provvedimenti realmente stringenti per mettere in guardia la popolazione.
La Lombardia ha messo a punto un piano per liberare più posti letto possibili nei propri nosocomi, soprattutto quelli nei reparti di terapia intensiva. Come spiega il Corriere della Sera, la misura d’urgenza adottata da Attilio Fontana e dalla sua giunta, non prevede solamente dimissioni lampo per i casi stabili che si sono rimessi dal coronavirus, ma anche una riorganizzazione degli ospizi: in sostanza, le case di riposo verranno riconvertite in parte per ospitare i contagiati da Covid-19 che sono in fase di recupero.
Nella delibera si legge: "A fronte della necessità di liberare rapidamente posti letto di terapia intensiva, sub intensiva e in regime di ricovero ordinario degli ospedali per acuti, occorre mettere a disposizione del sistema regionale i posti letto delle ìcure extra ospedaliereì (sub-acuti, post-acuti, riabilitazione specialistica sanitaria in particolare pneumologica, cure intermedie intensive, posti letto nelle residenze sanitarie per anziani)".
Insomma, chi è in fase di convalescenza sarà trasferito in strutture di riabilitazione pneumologica oppure in strutture sociosanitarie. Idem, scrive sempre il Corsera, per chi non è stato ancora colpito dal coronavirus, ma è in ospedale perché a soffre di patologie respiratorie, cardio-respiratorie, neurologiche o neuromuscolari.
La priorità è una e una solo: liberare posti letto in ospedale, per fare così posto ai casi più gravi. E per evitare che gli ospedali vadano in tilt, mandando al collasso il sistema sanitario nazionale.
In questo senso le parole di Giulio Gallera, assessore al Welfare di regione Lombardia, sono quanto mai chiare: "I posti delle terapie intensive e degli ospedali per acuti vanno liberati velocemente per fare posto ad altri malati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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