Ancora una riunione questa mattina tra Mario Draghi, Roberto Speranza, Franco Locatelli e Silvio Brusaferro sulla situazione epidemiologica del Paese. Un incontro che molti ricollegano a quanto fatto da Angela Merkel nelle scorse ore, quando ha annunciato che in Germania verrà attuato un lockdown ancora più stringente nel periodo pasquale per abbattere i contagi da coronavirus. L'agenzia Adnkronos ha reso noto che sul tavolo ci sarebbe un prolungamento delle restrizioni nel Paese fino al prossimo 11 aprile.
"Una delle ipotesi a cui lavora il governo -alle prese, tra le altre cose, con le misure anti-Covid che scadranno il prossimo 6 aprile- è quella di una 'mini-proroga' della stretta anti contagio in atto di una sola settimana, ovvero dal 6 all'11 aprile", scrive l'agenzia di stampa. Il decreto legge con il quale è stata abolita la zona gialla e sono state messe in atto alcune restrizioni più forti appena una decina di giorni fa potrebbe essere prolungato per ottenere risultati ancora migliori di contenimento dei contagi. Una necessità sia per evitare di impattare ulteriormente sugli ospedali, che in alcune zone d'Italia lamentano già un eccesso di ricoveri e di ingressi, sia per agevolare la campagna vaccinale e scongiurare il rischio di varianti che possano sfuggire ai vaccini. Infatti, come riferisce l'Adnkronos, "parallelamente, si spingerà sull'acceleratore del piano vaccinale, per avanzare con la copertura il più possibile". Aprile, per altro, è il mese indicato dal generale Figliuolo per raggiungere quota 500mila somministrazioni al giorno.
Se da un lato il governo pensa di prolungare il periodo delle restrizioni, dall'altra è allo studio un allentamento parziale delle chiusure scolastiche. Le difficoltà della didattica a distanza sono da giorni al centro delle polemiche, sia per quanto riguarda il programma di apprendimento rallentato sia per quanto concerne il blocco della socialità tra i bambini più piccoli. "Una possibile eccezione, spiegano fonti di governo all'Adnkronos, la riaperture della scuola dell'infanzia e delle primarie nelle zone rosse", scrive l'Adnkronos. Si tratterebbe di un compromesso, che aiuterebbe anche molte famiglie in difficoltà. A riaprire, quindi, oltre alle scuole materne e ai nido, sarebbero le classi dalla prima alla quinta elementare.
Ancora nulla è stato deciso dall'esecutivo su consiglio
del Comitato tecnico scientifico e i dati dei prossimi giorni potrebbero essere fondamentali per definire il quadro futuro. È di pochi giorni fa la notizia che le scuole non sarebbero un incubatore di contagio del coronavirus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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