Fine settimana in "arancione": ecco cosa si può fare e cosa è vietato

La stretta per il fine settimana è una misura prevista per contenere l’epidemia di coronavirus. Tante le limitazioni agli spostamenti. Coprifuoco confermato alle 22

Fine settimana in "arancione": ecco cosa si può fare e cosa è vietato

Continua il valzer di colori imposto dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Oggi e domani l’Italia di nuovo in "zona arancione". Consentiti gli spostamenti all’interno del proprio Comune almeno fino al coprifuoco che scatterà sempre alle 22 e terminerà alle 5.

In questo fine settimana di forti restrizioni i negozi resteranno aperti mentre le porte di bar e ristoranti saranno chiuse per tutta la giornata. Il tutto in attesa di lunedì quando le Regioni verranno di nuovo divise in zone in base al rischio legato all'epidemia di coronavirus riscontrato in ogni territorio.

Le attività commerciali

Le misure anti-coronavirus colpiscono in maniera differente le attività commerciali. I negozi potranno restare aperti fino alle 21. Bar e ristoranti saranno chiusi ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22 e ordinare a domicilio. Chi ha la necessità di recarsi in un negozio che si trova fuori dal proprio Comune può farlo: fare la spesa scegliendo un’attività in base alle proprie necessità, tra cui figura la convenienza economica, rientra tra le cause che giustificano lo spostamento. In questo caso, però, servirà compilare l’autocertificazione.

Gli spostamenti

Quello degli spostamenti è il capitolo più intricato delle misure anti-coronavirus. Oggi e domani ci si potrà muovere liberamente all’interno del Comune tra le 5 e le 22. Poi scatta il coprifuoco. Da quel momento è previsto che si può uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Si potrà uscire dal proprio Comune, rimanendo all’interno della propria Regione, solo le già citate necessità. Cade infatti la deroga - concessa nei giorni di festa - per cui era possibile andare al massimo in due persone una sola volta al giorno a trovare un parente o un amico: in questo caso dal conteggio dei soggetti che si spostano non sono contati i minori di 14 anni e le persone con disabilità e non autosufficienti.

Andare a casa di genitori ed amici

No alle visite di familiari ed amici se la casa di questi ultimi è situata fuori Regione. In altri casi sono consentite a patto che le persone che si spostano siano non più di due, escludendo ii minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti conviventi. Inoltre ci si può muovere verso una sola casa al giorno e rispettando gli orari del coprifuoco. Il rientro nell’abitazione dove si ha residenza o domicilio è sempre consentito se si ha residenza nell’abitazione dei genitori. Tornare a casa è sempre permesso, anche varcando i confini regionali.

Visite fuori Regione

Non è consentito far visita a parenti ed amici che hanno un’abitazione fuori dalla propria Regione. Vi è, però una eccezione. Per chi risiede nei Comuni sotto i 5mila abitanti può spostarsi, tra le 5 e le 22, anche in un’altra Regione, entro i 30 km dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia.

Andare dalla fidanzata o dal fidanzato

Le stesse regole per le visite a familiari ed amici nel proprio Comune valgono anche per fidanzati o fidanzate. Per chi ha il partner fuori Regione allora dovrà rispettare le regole previste dal Dpcm del 3 dicembre 2020: "È sempre consentito il rientro nel Comune in cui si ha la residenza, il domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità. Ciò permetterà, ad esempio, il ricongiungimento di coppie che sono lontane per motivi di lavoro ma che convivono con una certa frequenza nella medesima abitazione".

Andare in una seconda casa

È possibile andare in una seconda casa ma solo se la struttura si trova all’interno della Regione. Questo vale anche se la seconda casa è una abitazione prenotata per turismo. In caso di controllo da parte delle forze dell’ordine basterà mostrare il contratto di affitto per evitare problemi.

Quando serve l'autocertificazione

Durante i giorni "arancioni" l'autocertificazione serve per uscire dal proprio Comune.

Lo stesso documento servirà anche per spostarsi durante il coprifuoco e per muoversi dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti per andare, all'interno della propria Regione, in una seconda casa o a trovare amici e parenti.

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