Coronavirus, la soglia di "salvezza": l'R0 inferiore a 1

Ecco qual è il significato del valore Ro e perché deve scendere così tanto affinché possiamo battere la pandemia

Coronavirus, la soglia di "salvezza": l'R0 inferiore a 1

Per spiegare l'andamento di un'epidemia è necessario utilizzare la matematica e fissare nella memoria un concetto basilare, facilmente comprensibile anche ai non addetti ai lavori: R0.

Il parametro più importante è il cosiddetto R0, che gli esperti chiamano “erre con zero”, o “numero di riproduzione base”. Questo valore, per usare le parole dell'Istituto superiore di sanità (Iss), rappresenta “il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente”.

Scendendo nel dettaglio, R0 misura la potenziale trasmissibilità di una qualsiasi malattia infettiva. Il tasso di contagiosità di un agente patogeno, oltre a dipendere dalle caratteristiche stesse del virus, varia in base alla densità di popolazione, ovvero quante persone si incontrano, per quanto tempo e quanto a lungo.

L'importanza di R0

Spiegato il concetto del numero di riproduzione base, i medici sono concordi che per interrompere la circolazione del Covid-19 sia necessario scendere al di sotto di un contagiato per ogni persona positiva. “Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell’R0 sarà inferiore a 1” ha spiegato, riportato dal Corriere della Sera, il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.

Facciamo alcuni esempi pratici. Se siamo al cospetto di un valore R1 significa che una persona malata ne contagia un'altra. Se abbiamo un R2, un soggetto ne contagia due, e così via. Poiché R0 è un valore variabile nel tempo, l'obiettivo è abbassare il tasso di contagiosità del nuovo coronavirus fino a fargli toccare lo zero. Quando il valore R arriva a 1, o meno, l'epidemia si ferma e il virus non riesce più a diffondersi.

Il Covid-19 ha un R compreso tra 2 e 3, anche se in alcune zone della Lombardia è stato più alto di 4. Uno studio effettuato da ricercatori italiani e greci ha preso in esame il periodo compreso tra lo scorso 21 febbraio e l'8 marzo. Risultato: 4,04.

Ovvero una persona ne contagia altre quattro. Lo stesso studio ha inoltre misurato come modello matematico la data della dissolvenza dell'epidemia. Ebbene, con le misure attuali rispettate, si stima a fine maggio.

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