La Lombardia, che è la regione più colpita dal coronavirus, è stata costretta ad un vero e proprio stop relativo alle celebrazioni in chiesa. Ma la sospensione delle Messe non è l'unica misura disposta dagli organi ecclesiastici: anche le porte degli oratori delle parrocchie verranno chiuse in via cautelativa. Il Pirellone aveva già disposto in materia. Bisognava attendere le decisioni dei vari episcopati lombardi, che hanno optato per assecondare il disegno emergenziale della Regione. Nel corso di queste ore, altre realtà ecclesiastiche del Belpaese stanno ragionando sul da farsi. Non è escluso che tanto la cadenza quanto la organizzazione delle celebrazioni cristiano-cattoliche vengano modificate pure in altre zone d'Italia. Possibile, dunque, che il blocco si estenda. La notizia sulla Lombardia è stata data dall'Ansa.
Dal segno della pace, che alcune parrocchie potrebbero vietare, all'obbligo di evitare la consegna del sacramento della comunione attraverso la bocca: gli interventi messi in campo da chi è deputato a decidere potrebbero essere molti. A Cremona, per esempio, il presule incaricato ha è intervenuto proprio sul segno della pace, così come ripercorso da TgCom24. SI tratta di un divieto che può fare scuola. Ma il dibattito è aperto anche sui social, dove tanti fedeli si stanno interrogando sulla entità delle cose da farsi e, soprattutto, sulle azioni che conviene non compiere per non assecondare i contagi da coronavirus. Vedremo se, nel corso delle prossime ore, misure simili verranno adottate da qualche altro epsicopato regionale. La Chiesa, comunque, si sta muovendo.
I medici che stanno combattendo l'epidemia in Cina, spesso e volentieri, risultano essere appartenenti alla Chiesa. Alcune storie sono condite da eroismo. E il Papa, qualche settimana fa, ha incoraggiato e lodato il governo cinese per la battaglia che il "dragone" sta combattendo contro la diffusione del virus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.