Coronavirus, Di Maio: ''Pronto volo per italiani bloccati su nave Diamond Princess''

A bordo della nave da crociera in quarantena il numero di persone contagiate dal coronavirus è salito a 355. Sulla Diamond Princess ci sono 35 italiani

Coronavirus, Di Maio: ''Pronto volo per italiani bloccati su nave Diamond Princess''

La situazione a bordo della nave da crociera Diamond Princess, messa in quarantena nel porto di Yokohama in Giappone, continua ad aggravarsi. Il ministro della Sanità nipponico Katsunobu Kato ha reso noto che nelle ultime ore si sono registrati altri 70 casi di contagio da coronavirus. Il totale dei soggetti infetti è così salito a 355.

La vicenda riguarda direttamente l’Italia. Tra le circa 3700 persone presenti a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, 35 sono nostri connazionali. Al momento non presentano sintomi ma la preoccupazione sale in quanto, nonostante le misure per limitare l’espandersi dell’epidemia, con il passare dei giorni il numero di persone colpite dal coronavirus sale.

E così l’Italia ha deciso di muoversi. Con un messaggio pubblicato su Facebook, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha garantito che il governo è al lavoro per riportare i connazionali in Patria. ''Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Questa è l'Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c'è e non mancherà. Grazie a chi sta dando il massimo in queste ore, in patria e all'estero, per fornire il massimo supporto a chi ne ha bisogno'', è il post del ministro.

Ma il mondo intero guarda soprattutto a quanto sta accadendo in Cina. Secondo l'ultimo bollettino rilasciato domenica dalle autorità del Paese asiatico, Covid-19 (il nome ufficiale doe coronavirus, ndr) ha causato la morte di 1.665 persone nella Cina continentale (escluse Hong Kong e Macao), su un totale di 68.500 casi di contaminazione registrati sul territorio, che salgono ad oltre 69.000 se si calcolano i casi nel resto del mondo. La maggior parte dei decessi si è verificata nella provincia di Hubei, il centro dell'epidemia iniziata a dicembre nella sua capitale Wuhan.

La paura è che ci siano casi non segnali o che possono essere sfuggiti alle autorità. Per questo la polizia di Pechino inizierà a chiamare telefonicamente almeno 7,6 milioni di persone a partire da oggi. Il motivo è fare una indagine per conoscere la loro storia di viaggio. A riferirlo è la corrispondente della Cnn dalla capitale cinese, Lily Lee. "Domenica pomeriggio, sono stata chiamata da un agente della mia stazione di polizia locale, che mi ha chiesto la storia dei miei viaggi prima delle recenti vacanze del Capodanno lunare. Ha anche chiesto della mia salute e se avevo avuto contatti con persone di Hubei, la provincia al centro dell'epidemia”, ha raccontato la giornalista.

Quest’ultima ha aggiunto che le autorità stanno chiamando “tutte le persone del mio quartiere con un indirizzo di Pechino, ma non un hukou di Pechino, o una registrazione domestica. Questo è un modo semplice per identificare le persone che vengono da altre parti del Paese e, quindi, potrebbero essere tornate a casa durante il Capodanno lunare".

A Pechino ci sono oltre 7,6 milioni di persone che

non hanno un hukou (una registrazione nel sistema anagrafico) di Pechino. Ciò significa che se questa procedura dovesse essere effettuata in ogni distretto, la polizia potrebbe essere costretta a fare milioni di telefonate.

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