Coronavirus, migliaia di lavoratori a rischio: sono i più esposti al contagio

Dipendenti pubblici, operatori sanitari, lavoratori aeroportuali sono alcune categorie lavorative a rischio a causa degli effetti del coronavirus

Coronavirus, migliaia di lavoratori a rischio: sono i più esposti al contagio

In tempo di coronavirus, chi è più esposto al rischio contagio sono tutti quei lavoratori a stretto contatto con l'utenza pubblica. Un lavoro che a volte rischia di essere un boomerang per chi è costretto ogni giorno a recarsi sul posto di lavoro. Ci sono operatori sanitari, dipendenti regionali, dipendenti della pubblica amministrazione o i lavoratori di stazioni, aeroporti e porti che restano in stretto contatto con centinaia di persone ogni giorno per 8-10 o anche 12 ore al giorno. Adesso sulla base della direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono state stabilite alcune indicazioni di comportamento per aiutare i lavoratori a ridurre al minimo il rischio contagio. Sarà utile? Si vedrà. Tutti gli uffici pubblici infatti, continueranno ad assicurare il regolare svolgimento delle attività. Ad altri uffici è stata prevista la possibilità di lavoro a distanze nel caso in cui un dipendente sia impossibilitato alla presenza sul posto di lavoro proprio per ottemperare alle misure di prevenzione, ma possa comunque svolgere l'attività. Eppure in Sicilia migliaia di dipendenti sono a rischio a causa dell'emergenza sanitaria e dei suoi effetti sul tessuto economico, ma anche nel settore pubblico servono misure idonee alla tutela delle persone interessate.

"Nei centri per l'impiego così come nei musei, nei siti turistici e in tutti gli uffici regionali aperti al pubblico servono dispositivi di sicurezza idonei e misure adeguate a evitare il contagio - afferma in una nota la Cisal - ma da tutta la Regione ci arrivano segnalazioni in senso contrario, con decine e decine di utenti ammassati in coda. Stesso copione si ripete negli uffici degli enti locali, come postazioni anagrafiche e sportelli. Il Governo regionale vari misure idonee a tutela anche delle imprese che si preparano ad affrontare cali di fatturato e di incassi con possibili conseguenze negative sui lavoratori".

La situazione, con i primi casi registrati a Palermo e il proliferare nel Paese dei contagi impone, scrivono nella lettera Fp Cgil e Cisl Fp, di "gestire la fase attuale con responsabilità e competenza che sicuramente non mancano alle strutture che voi dirigete". Un'emergenza che richiede l'intervento diretto e l'attenzione vigile da parte del personale medio e paramedico. "È preoccupante il numero di operatori sanitari infettati perché, è fuor di dubbio, in questa battaglia in prima linea ci stanno medici, infermieri, Oss, operatori sanitari. Spetta alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità accogliere, prendere in carico, assistere e curare gli ammalati – scrivono i segretari generali di Fp Cgil Giovanni Cammuca e di Cisl Fp Lorenzo Geraci - Questo lavoro deve essere svolto in piena sicurezza a tutela degli assistiti e degli stessi operatori perché nella sciagurata ipotesi che qualcuno di loro si ammali ci sarebbe un paziente in più e anche un operatore in meno la cui assenza graverebbe pesantemente nell’organizzazione del lavoro". Al fine di definire i provvedimenti organizzativi, le misure da adottare a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e l’eventuale potenziamento dei servizi sanitari mediante assunzioni straordinarie, i sindacati già da giorni hanno chiesto di incontrare tutti gli ospedali dell'isola ai dirigenti

Stesso discorso vale anche per i dipendenti dell'aeroporto di Palermo. "I casi di contagio da Coronavirus e la situazione in continua evoluzione impongono una tutela per i lavoratori esposti ai maggiori rischi come quelli degli aeroporti. Servono misure che tutelino i lavoratori a continuo contatto con l’utenza, fornendo loro idonei strumenti di protezione. Ribadiamo che nessuno vuole alimentare inutili allarmismi, ma i lavoratori chiedono di essere rassicurati - dice Gianluca Colombino, segretario generale della Legea Cisal -. In un momento in cui le autorità, in alcune parti del Paese, sospendono le gite scolastiche e annullano gli eventi sportivi ci sembra doveroso che la Gesap attui ulteriori misure a tutela dei dipendenti, considerato anche che lo scalo di Palermo è interessato da un numero elevato di collegamenti con la Lombardia e il Veneto.

Chiediamo che i lavoratori siano dotati, così come accade anche in altri scali italiani, di mascherine, postazioni igienizzanti e dispositivi di sicurezza idonei: la salute dei lavoratori va tutelata e garantita con ogni mezzo possibile".

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