Coronavirus, Murgia: "Può durare un altro pò?"

Uscita inopportuna della scrittrice sull'epidemia. Non contenta ha aggiunto che così si viaggia meglio, c'è meno traffico e metterebbe la firma per continuare così

Coronavirus, Murgia: "Può durare un altro pò?"

Ennesima uscita infelice di Michela Murgia. Questa volta sul coronavirus. Mercoledì sera la scrittrice era ospite a L’assedio, la trasmissione in onda sul canale Nove. La conduttrice Daria Bignardi le ha chiesto come fosse andato il viaggio da Roma a Milano. Come riporta La Verità, l’autrice avrebbe detto di aver viaggiato comodamente in un aereo semivuoto e di essere arrivata in una città senza traffico. Poi la frase alquanto sgradevole perché Murgia si è chiesta: “Può durare un altro po' questo virus?”. Una situazione imbarazzante tanto è vero che la conduttrice ha cercato di tagliar corto ma la scrittrice ha aggravato la sua posizione, sottolineando che “se il risultato è la vivibilità delle strade, io ci metterei la firma”.

Una dichiarazione fuori luogo che dimostra scarsa sensibilità verso una vicenda molto delicata in quanto riguarda la salute delle persone. Murgia ha poi evidenziato che “se cerchiamo di evitare tutti i luoghi di scambio, probabilmente ci ritroveremmo in una stanza chiusa ad accoppiarci tra consanguinei. La paura è giusta- ha proseguito la blogger - è evolutiva, ma allo stesso tempo non voglio rinunciare a vivere”. Poco prima di queste parole, la scrittrice ha precisato che il coronavirus rappresenta "la legge del contrappasso, un po' ce lo meritiamo” ma non è colpa dei lombardi. Quindi ha detto di essere spaventata dalla “logica della sterilità”. L’autrice ha spiegato che il termine sterile vuol dire due cose: un ambiente dove non ci sono batteri, microbi, quindi un luogo protetto dal contagio ma anche una persona che non può generare e riprodursi. Poi ha aggiunto che “è come se la possibilità di riprodursi e rigenerarsi dovesse ammettere un po' di rischio di contagio”.

Murgia non è nuova a questi episodi. Poche settimane fa aveva accusato Amadeus e Fiorello di aver presentato un Festival di Sanremo sessista” in cui era stata svilita l’immagine della donna.

La scrittrice aveva dichiarato che l’evento canoro “è da sempre una cornice sessista ma quest’anno si è superato” e a questo proposito aveva evidenziato che la fidanzata di Valentino Rossi è stata invitata in quanto “compagna di” e non per altri meriti particolari. A fine gennaio, invece, aveva dedicato Se citofonando a Matteo Salvini, ironizzando sul blitz del citofono a Bologna e prendeno spunto dalla famosa canzone Se telefonando di Mina.

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