Coronavirus, nuove disposizioni: c'è anche il divieto di fumare in strada

Il provvedimento per ora riguarda solo Cittadella, ma potrebbe essere imitato anche altrove

Coronavirus, nuove disposizioni: c'è anche il divieto di fumare in strada

Ecco arrivare nuove disposizioni per limitare la diffusione del coronavirus nel paese. Oltre al governo, adesso ci pensano anche gli amministratori a disporre ordinanze, anche creative, per abbassare il numero di contagi.

A Cittadella vietato fumare per strada

Tra queste nuove disposizioni anche quella che vieta di fumare per strada, in questo modo si vuole evitare che il fumatore di turno abbassi la mascherina per poter cedere al proprio vizio. Per il momento questa regola è stata adottata solo a Cittadella, comune in provincia di Padova. Questa la decisione, drastica, che ha preso il primo cittadino, Luca Pierobon, pensata come misura per impedire la diffusione del Coronavirus. Ai trasgressori arriveranno sanzioni fino a 150 euro. Il sindaco di Cittadella ha scelto di dire basta al fumo nel centro storico, nelle aree monumentali, alle fermate dei mezzi, in prossimità delle scuole, e perfino in coda davanti ai negozi e agli uffici pubblici. Una estensione della norma già in vigore da fine settembre, che vietava di fumare nelle aree gioco dei bambini, all'interno dei parchi pubblici e dei giardini comunali, per cercare di tutelare la salute dei più piccoli. Come detto, tale regola è valida solo a Cittadella, ma altri sindaci potrebbero prenderla d’esempio e adottarla anche nella propria città. Il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, si è detto più volte favorevole a bandire il fumo dalle strade cittadine.

Le altre disposizioni

Altre disposizioni create dal nulla vogliono che in molti Comuni non vi sia più la possibilità di passeggiare liberamente per il centro storico. Come riportato dal Corriere, a Roma, Napoli, Bologna, Benevento, Torre Annunziata, scattano gli ingressi contingentati. Vietato camminare anche in Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. A Bologna niente manifestazioni ed eventi, lo stesso dicasi per quanto riguarda le esibizioni degli artisti di strada. Fino al 22 novembre a Perugia è chiusa la scalinata della cattedrale di San Lorenzo. Nel week-end, chi vorrà fare una bella passeggiata su Corso Italia, il lungomare di Genova, dovrà rinunciare. In Emilia niente passeggiate e sport sul lungomare, in Friuli chi vuole dedicarsi alla ginnastica dovrà stare lontano dai centri storici. L’attività motoria a Bolzano è consentita solo entro una distanza massima di un chilometro dalla propria casa e verrà controllata tramite una app del telefono. A Rimini si può passeggiare o correre sul lungomare, ma senza fermarsi. Una volta partiti si deve continuare. A Catania invece niente stazionamento a Piazza Duomo e nel Borgo Marinaro, a Livorno ingresso vietato ai “moletti”.

Nella Capitale verranno fatti annunci tramite i megafoni per evitare assembramenti e verranno usati anche gli elicotteri. In Basilicata scenderà in campo anche l’esercito per vigilare meglio. Giardini chiusi a Bari.

Nel Lazio, nei giorni festivi e prefestivi si salvano solo alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole, tutti gli altri negozi dovranno abbassare la serranda. Stesse misure per gli outlet in Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Precedenza alle persone anziane durante le prime due ore di apertura. Proibiti i mercatini, anche quelli natalizi, a Bolzano e Trento.

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