Coronavirus, nuove vergognose scritte contro la polizia

Dopo il caso di Milano, nuove scritte offensive contro gli agenti di polizia accompagnate dal simbolo anarchico sono apparse su alcuni muri ad Imola

Coronavirus, nuove vergognose scritte contro la polizia

Neanche in questi difficili tempi segnati dall’emergenza coronavirus si placa la follia di chi odia le forze dell’ordine. Nuove vergognose scritte contro la polizia, infatti, sono compare su mura di edifici di Imola.

"La vera pandemia è la Polizia", "la vera pandemia è la democrazia = lo stato di polizia! Libertà" e, poi, "esci di casa, brucia la divisa" sono gli ignobili messaggi, accompagnati dal simbolo anarchico, che sconosciuti hanno rivolto contro gli uomini in divisa che, in questi giorni, sono impegnati in un gran lavoro per tutelare tutti i cittadini.

"A Imola servirebbe un coronaintelligenza", è stato il commento del deputato leghista Gianni Tonelli, già segretario generale del Sap, il Sindacato autonomo di polizia. Gli ha fatto eco il vicepresidente dell'Fsp Polizia, Franco Maccari, che ha scritto come anche in questi tristi momenti "la mamma degli imbecilli è sempre incinta". Maccari ha aggiunto che "i soliti teppistelli appartenenti al partito dell'antipolizia, magari provenienti da famiglie radical chic, non perdono occasione di mettere in risalto il loro squallore. Ci rammarica, pure, una certa politica assurda pronta a coccolarli ed a giustificarli sia nei centri sociali sia nelle nuove forme trasformati in sardine".

Queste scritte scoperte ad Imola seguono di qualche giorno quella apparsa su un muro della zona Corvetto a Milano. In questo caso l’ignobile frase spruzzata sul cemento era "Covid, ammazza gli sbirri, dai". L’augurio malvagio era comparso poco dopo le rivolte dei detenuti in numerose carceri italiane. Secondo alcune indiscrezioni riferite dall’Adnkronos, la frase sarebbe stata scritto da qualcuno che frequenta i centri sociali della zona.

In merito a questa offesa si era levata la voce dell'assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Riccardo de Corato, che aveva affermato come la frase sia"l'ennesimo attacco alle forze dell'ordine. Questa è la zona del centro sociale Corvetto odia che sul proprio profilo Facebook ha fissa la frase Organizziamoci contro la polizia. Stavolta si è arrivati al punto di augurare agli agenti la morte per Coronavirus, usato come pretesto per rinfocolare l'astio e la lotta contro i poliziotti”.

Sulla stessa lunghezza d'onda, Alessandro Montunato, segretario provinciale della Upl sicurezza. "L’ennesimo affronto alle donne e agli uomini della polizia- aveva denunciato in una nota- in un momento così delicato per il nostro Paese merita ancora di più una risposta forte, di ferma condanna, che mi aspetto arrivi dai rappresentati politici di ogni schieramento.

In questi giorni oltre all'incredibile lavoro che stanno svolgendo tutti gli operatori del mondo sanitario, non si può di certo dimenticare chi, in nome sia del giuramento a suo tempo prestato, sia di un incommensurabile senso dello Stato, esercita quotidianamente la sua mission di servizio nei confronti del cittadino".

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