Il coronavirus terrorizza il mondo intero e tiene migliaia di persone col fiato sospeso. La paura comune a tanti, in queste ore, è che il virus possa propagarsi alla velocità della luce da un continente all'altro ingenerando una vera e propria pandemia globale. I casi sospetti a Bari, Napoli e Parma – poi rientrati – hanno messo in allerta anche l'Italia scatenando il panico tra la popolazione. Ma si tratta di un timore fondato? Difficile stabilirlo adesso e i pareri degli esperti sono spesso discordanti.
"Chi fa "uscire queste notizie di 'sospetta infezione da coronavirus' a Bari, a Parma e via dicendo? I medici? I direttori sanitari? Chi? Non serve a niente". Sono le parole del virologo Roberto Burioni che sul suo profilo Facebook ammonisce la stampa per la dispersione incauta di notizie "State zitti e comunicate solo le notizie certe in questo momento in cui la gente è spaventata".
"Capisco la paura - scrive Burioni nel post - grazie al cielo -, non è ancora arrivato. Quindi, non c’è motivo di evitare ristoranti cinesi, quartieri cinesi e i cinesi stessi. L’unica cosa che devono fare i cittadini italiani (e io sono stato il primo a dirlo, suscitando qualche critica che ora appare grottesca), è semplice: non andare in Cina. Punto e basta. Dovrebbero anche cessare gli allarmi e la stampa dovrebbe smetterla di generare il panico ogni volta che un cittadino di origine asiatica ha la febbre. È il periodo dell’influenza ed è normale che accada. Vi prego, giornalisti: aspettate la conferma delle notizie, prima di diffonderle. Il virus della disinformazione e della paura è molto pericoloso".
Il medico, professore di Microbiologia e Virologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni sulla prestigiosa rivista scientifica "Medical Facts" circa l'epidemia che nelle ultime settimane ha attecchito oltre 1300 persone con ben 41 decessi. La situazione appare decisamente preoccupante, tanto che l'esperto ammonisce l'atteggiamento rassicurante delle organizzazioni sanitarie internazionali a fronte di una emergenza in repentina propagazione. "Dal punto di vista delle notizie sul virus - scrive il virologo - invece, solo brutte notizie. I numeri che arrivano dalla Cina non li riporto neanche: sappiate che non hanno niente a che vedere con la realtà. Il World Health Organization (Who), con una decisione che a me sa molto di politica e poco di scienza, ha deciso dopo due giorni di discussioni che non c’è un’emergenza internazionale. Voglio vedere cosa dirà oggi a seguito della comunicazione che nuovi casi si stanno verificando ovunque, Francia compresa".
"Infine - conclude Burioni - la notizia che ritengo essere la più brutta di tutte, che arriva da un articolo pubblicato ieri su The Lancet. Ma proprio brutta.
Sembra possibile l’esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest’infezione sarà più difficile del previsto".
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