Coronavirus: la Puglia si prepara al picco

In tutta la regione sono stati riservati ai pazienti che hanno contratto il Coronavirus 1.215 posti letto

Coronavirus: la Puglia si prepara al picco

"È come se fossimo in guerra". A dirlo è Vito Montanaro, direttore del dipartimento promozione della salute della Regione Puglia durante una videoconferenza stampa con i giornalisti (forse la prima in Italia). Insieme a lui c'è Pier Luigi Lopalco, responsabile del coordinamento emergenze epidemiologiche in Puglia, ed in collegamento da casa il presidente della Regione, Michele Emiliano. I dati non sono ancora allarmanti come quelli della Lombardia (parliamo di 248 pazienti positivi al Covid, 16 deceduti e 3 guariti) anche se da ieri sera a questa mattina i pazienti in terapia intensiva in tutto il territorio pugliese sono passati da sei a trentaquattro.

"Lo scenario cambia quotidianamente" ha sottolineato Montanaro, ed è per questo che è stato presentato il nuovo piano ospedaliero in sostituzione, momentaneamente, all'ultimo piano di riordino della Regione. Innanzitutto "in ospedale si entra solo con il 118" ha spiegato Michele Emiliano. Questo per tenere preservati gli ospedali. Inoltre, sono state sospese tutte le attivita non urgenti della sanità pugliese in quanto è "fondamentale per preservare il personale medico e per evitare che i pazienti fossero nelle sale di attesa".

Inoltre, la Regione Puglia punta ad arrivare all'attivazione di trecentosei posti letto nei reparti di terapia intensiva nell'ambito di uno scenario che prevede, nei prossimi giorni, di arrivare a 2mila contagiati. Pier Luigi Lopalco ha spiegato che la riorganizzazione sanitaria è stata messa a punto in caso non dovesse servire il restare a casa, insomma, prevedendo la peggiore delle ipotesi. Se così fosse il picco di contagiati in Puglia si dovrebbe avere a fine marzo, tra quindici giorni. Attualmente i posti letto di terapia intensiva attivati sono 54, a questi si sommeranno altre 252 unità di cui 144 attivabili nel pubblico, 58 nell'ospedale "Francesco Miulli" che è un ente ecclesiastico di Acquaviva delle Fonti (in provincia di Bari) e 50 nelle strutture private. Per quanto riguarda i reparti di pneumologia, i posti letti attivi ora sono 124 per i casi di coronavirus ma sono attivabili altri 403, per un totale di 527 posti letto. Infine, allo stato attuale, ci sono 131 posti attivi nei reparti di malattie infettive che potranno arrivare a 251, per un totale di 382 unità. Quindi, complessivamente, sono riservati ai pazienti che hanno contratto il coronavirus 1.215 posti letto.

A questi si aggiungono gli ospedali che prima erano per le lungodegenze e ora saranno adibiti per le post acuzie, cioè la fase di guarigione del paziente affetto da Coronavirus, ma in via di guarigione. Le strutture sanitarie che entreranno a far parte della rete "post acuzie" copriranno tutte le province pugliesi e saranno molto importanti per dare spazio a nuovi pazienti nei reparti di terapia intensiva.

In questo modo, "abbiamo impegnato nella lotta al Covid tutti gli ospedali pugliesi assieme a tutti quelli di secondo livello. Abbiamo impegnato tutti gli ospedali degli enti ecclesiastici e anche il privato accreditato che disponga di posti per poter ospitare pazienti" ha sottolineato Emiliano.
Il governatore della Puglia, infine, fa sapere che fino ad ora sono tornati a casa 19.536 pugliesi che vivevano fuori sede.

O meglio, questo è il totale delle persone che si sono autosegnalate a cui potrebbe aggiungersi anche qualcuno che non ha effettuato on line l'autosegnalazione. "Solo ieri notte se ne sono aggiunte trecento" ha concluso.

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