Ecco che cosa riapre davvero domani

Da domani scatterà una fase intermedia nella lotta la coronavirus nella quale riapriranno alcune attività commerciali. Previste anche nuove regole da rispettare

Ecco che cosa riapre davvero domani

Mancano circa 3 settimane per l’avvio della “fase 2” del contenimento del coronavirus ma già da domani ci sarà qualche piccola novità rispetto a quanto accaduto nel drammatico periodo compreso tra fine febbraio ed oggi.

In pratica, quella che scatterà da martedì 14 aprile può essere considerata una sorta di “fase 1,5” nella quale, anche se sono previste eccezioni regionali, sarà autorizzata la riapertura di qualche attività commerciale e ci saranno nuove regole per il contenimento del coronavirus da rispettare.

Come riporta il Corriere della Sera, il governo ha ampliato la lista delle attività produttive consentite: tra queste vi sono l’uso delle aree forestali e la silvicoltura, la fabbricazione dei computer, la manutenzione del paesaggio, le opere idrauliche e il commercio all’ingrosso di carta e cartone.

Le regole da seguire nei negozi e negli uffici

Precise regole sono state stabilite per chi avrà la possibilità di riapre negozi e riavviare le attività nelle aziende. Innanzitutto vi è quella del distanziamento sociale. Non meno importante, l’obbligo dell’uso delle mascherine nei luoghi chiusi o negli ambienti dove non si può garantire il distanziamento. I locali dovranno essere puliti due volte al giorno: la prima azione di sanificazione dovrà essere eseguita all’apertura. Inoltre, i negozi e gli uffici dovranno mantenere puliti anche i sistemi di areazione e magari garantire il ricambio d’aria. All’ingresso dei punti vendita saranno posizionati gli erogatori del disinfettante per le mani. I dispenser, negli uffici, dovranno essere sistemati anche accanto a tastiere e schermi touch. Inoltre nei negozi e negli uffici pubblici ci dovrà essere un erogatore accanto alle casse che potrà essere usato da chi effettua il pagamento con i Pos. I clienti di negozi di alimentari dovranno, a loro volta, usare guanti usa e getta. Gli accessi ai negozi saranno scaglionati. Disposta in 40 metri quadri la misura di riferimento per i locali. In questo caso, potrà accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori. In caso di ambienti più piccoli il rapporto sarà di un lavoratore e un cliente. Entrambi dovranno mantenere la distanza di almeno un metro. Per quelli che superano i 40 metri quadri, l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili. Se possibile, consigliate entrate ed uscite diverse. Gli orari delle attività commerciali e degli uffici pubblici saranno allungati per evitare assembramenti.

Le misure igieniche

Nel decreto sono ampliate le misure igienico-sanitarie che bisognerà seguire. Tra queste vi sono il lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi, naso e bocca, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, evitare abbracci e strette di mano e pulire le superfici. Inoltre, si ricorda di praticare l’igiene respiratoria, cioè starnutire o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie. Poi, assolutamente vietato l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva. Massima attenzione anche all’assunzione di farmaci: non bisogna, infatti, prendere farmaci antivirali e antibiotici se non prescritti dal medico.

Le spedizioni per le aziende che non possono operare

Per le aziende che, invece, ancora non possono lavorare è consentita "la spedizione della merce in giacenza, l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione". Inoltre, con una comunicazione al prefetto, si può spedire oppure accettare la ricezione in magazzino di beni e forniture.

Chi ritorna dall’estero per lavoro

Novità anche per chi vive all’estero. In considerazione dell'emergenza coronavirus, una persona può tornare in Italia solo per comprovate esigenze lavorative per tre giorni, prorogabili per altri due, ma deve consegnare l’autocertificazione al vettore all’atto dell’imbarco, sia aereo, nave o treno, dove si elencano, tra le altre cose, il motivo del viaggio e la durata della permanenza in Italia, l’indirizzo della dimora in Italia, il mezzo usato per raggiungerla dal luogo di sbarco e un recapito telefonico. Allo scadere del tempo concesso, se non può fare ritorno dallo Stato da cui è partito deve entrare in quarantena.

Eccezioni regionali

Ci sono, però delle eccezioni in merito alle disposzioni per il contenimento del coronavirus che variano da Regione a Regione. In Lombardia, Piemonte e Campania, ad esempio, non sarà consentita la riapertura di librerie e cartolerie.

Nella Regione guidata da Attilio Fontana sarà consentito l’apertura dei negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini mentre è stata confermata la chiusura degli alberghi, salvo eccezioni già in vigore, degli studi professionali che, ovviamente, potranno proseguono l’attività in smart working, dei mercati all’aperto e di tutte le attività non essenziali. Nelle province di Piacenza e Rimini, restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati.

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