"Al momento, si contano 12 casi di infezione da Coronavirus". A dirlo è il governatore della Regione Veneto Luca Zaia che, al termine di un vertice con la Protezione Civile, ha confermato le indiscrezioni di questa mattina circa la positività ai test per il Covid-19 di dodici persone nella provincia di Padova.
Dopo il decesso di Adriano Trevisan, il 78enne residente a Vo' Euganeo e morto all'ospedale di Schiavonia Monselice la sera di venerdì 21 febbraio, è esploso un altro caso a Mira, in provincia di Venezia. Si tratta di un 63enne ricoverato in isolamento nel reparto di Terapia Intensiva di Dolo che, al momento, risulterebbe in condizioni gravissime. "Il cittadino di Mira, risultato positivo questa mattina al coronavirus, che è stato trasferito in terapia intensiva a Padova ha condizioni di salute che ci preoccupano", ha riferito il governatore alla stampa.
In attesa di nuove disposizioni, che verranno fornite nelle prossime ore, Zaia ha confermato l'allestimento di un campo base proprio a Vo'Euganeo, ground zero dell'epidemia in Veneto. Inoltre, al fine di contenere il rischio di un "effetto domino" del contagio, d'accordo con la Protezione Civile, si è deciso per la chiusura delle università a partire da lunedì e per la durata di almeno 7 giorni: "Rispetto a chiusure di strade e confinamenti, ne abbiamo parlato questa mattina e stiamo elaborando delle linee guida in maniera tale che ci sia un approccio uniforme, anche perché non sappiamo nei prossimi giorni quale sarà l'evoluzione. - ha continuato l'esponente veneziano della Lega Nord - Nel frattempo i rettori di tutte le università del Veneto comunicano che la prossima settimana le università saranno chiuse. Quindi non ci saranno lezioni e gli esami verranno spostati di una settimana".
In previsione dell'eventualità di una eventuale propagazione a macchia d'olio del contagio, presumibilmente fuori dai confini regionali, il governatore ritiene necessaria la definizione di una profilassi uniforme sull'intero territorio nazionale: "Mi ha chiamato anche il capo dello Stato chiedendo informazioni rispetto a condizioni del Veneto e ho parlato a lungo con lui. In queste ore ho sentito anche il ministro Speranza, il presidente del Consiglio Conte e praticamente mezzo governo. Noi abbiamo chiesto che l'approccio debba essere uniforme su tutto il territorio nazionale per garantire la salute ai cittadini e che vengano adottate delle linee guida uniformi".
Intanto, otto persone appartenenti alla comunità cinese del Padovano, e frequentanti il bar di Vo'Euganeo, sono state sottoposte a tampone.
A confermarlo è la dottoressa Francesca Russo della direzione regionale malattie infettive del Veneto: "Le indagini hanno confermato che esiste una comunità cinese che frequentava il bar di Vò Euganeo, bar frequentato dai primi due contagiati. Nei confronti di otto di loro si è proceduto con un test e con il ricovero nel reparto di Malattie infettive".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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