"Mille euro di multa a chi viola l'isolamento fiduciario". Il governatore della Regione Veneto Luca Zaia non fa sconti a nessuno e, con l'ordinanza in vigore dal 6 luglio 2020, stabilisce regole inviolabili per contenere l'insorgenza di eventuali, altri focolai dopo quello vicentino: "Chiedo che a livello nazionale si possa portare al penale la violazione dell'isolamento fiduciario anche del negativo ai test", afferma.
Sanzione da mille euro e denuncia
Chiunque trasgredisca il regime di isolamento fiduciario, risultasse anche negativo al tampone, sarà costretto ad esborsare 1000 euro cash. Lo prevede la nuova ordinanza regionale per il Veneto (qui il testo completo) presentata, nel primo pomeriggio di lunedì 6 luglio, da Luca Zaia. Se la violazione riguarda il posto di lavoro, sarà il datore dell'azienda a farsi carico dell'onere monetario per ciascuno dei suoi dipendenti. Ma non è tutto. L'azienda Ulss dovrà obbligatoriamente denuciare al sindaco, al Prefetto e alla polizia i soggetti posti in isolamento domiciliare per sospetto Covid. Inoltre, in caso di rifiuto del ricovero ospedaliero da parte di persone con positività accertata, l'azienda ospedaliera dovrà procedere con una denuncia d'ufficio alle forze dell'Ordine.
Decreto nazionale
Luca Zaia avrebbe già chiesto al Ministro della Salute Roberto Speranza di normalizzare nuove regole peril ricovero coatto con un decreto nazionale. "Chiedo che a livello nazionale si possa portare al penale la violazione dell'isolamento fiduciario anche del negativo. - spiega Zaia nel corso di una lunga intervista a Sky Tg 24 - Mi aspetto che sul ricovero coatto si provveda, e ne ho parlatogià con il ministro Speranza a trovare la modalità con un decreto, in maniera che i sanitari decidano se provvedere o meno all'isolamento fiduciario in casa e se il caso è grave, fare in modo di evitare di disperdere il virus sul territorio".
Virus importati
Cresce la preoccupazione in Veneto per l'esplosione di nuovi focolai transfrontalieri, ovvero, importati dai Paesi in cui la pandemia continua a mietere vittime. "La vera preoccupazione per noi veneti sono i virus importati. - continua il governatore - Ci sono badanti che tornano dal loro paese di origine e sono positive". Dunque è necessario "avere il massimo controllo dal punto di vista sanitario anche per i nostri residenti" che rientrano da Paesi a rischio.
Seconda ondata
Difficile prevedere come evolverà la curva epidemiologica con l'arrivo dell'autunno e se ci sarà una seconda ondata. Nel dubbio di una nuova catena di contagi, Zaia sfodera ''l'artiglieria pesante" promettendo di ''non abbassare la guardia". ''Non sappiamo se il virus tornerà con i primi freddi e sarebbe bene che gli esperti non dichiarassero nulla. - dice - Ma il Veneto sarà preparato. Assieme ai cittadini abbiamo fatto un ottimo lavoro in questi mesi e i risultati ci sono, abbiamo una situazione assolutamente tranquilla. Il fatto che si passi da una situazione con Rt da 0,43 a 1,62 - puntualizza - è un fatto anche di logica matematica, chi ha poco e cresce di qualcosa fa balzare il dato, quindi questo non mi preoccupa".
Movida
"Le immagini riportate oggi dai giornali danno un po' il senso della festa di iberazione. - continua il governatore - Noi in Veneto siamo stati tra i primi ad applicare norme più stringenti e tra i primi ad allentarle, quando la situazione lo ha consentito. Il senso di responsabilità deve imperare - conclude - .Il Dpcm prevede ancora la mascherina. Il richiamo deve essere al senso di responsabilità. Questa è una fase di limbo in cui conviviamo con il virus, è depotenziato, ma è ancora nel territorio".
Denuncia per ''procurato allarme''
Infine, Luca Zaia informa di aver ricevuto una denuncia per ''procurato allarme'' da parte del movimento ''Indipendenza Noi Veneto". Nel documento, che porta la firma del vice presidente del politico Roberto Agirmo, si parla di "Il Dpcm prevede ancora la mascherina. Il richiamo deve essere al senso di responsabilità. Questa è una fase di limbo in cui conviviamo con il virus, è depotenziato, ma è ancora nel territorio".- si legge nel testo dello scritto riportato dal Corriere della Sera -è palesemente sproporzionata rispetto al problema denunciato. Si tratterebbe (il condizionale è d’obbligo) di 5 casi positivi su quasi 5 milioni di residenti in Veneto! Soprattutto, il “terrorismo mediatico” provocato dalle dichiarazioni del Dott. Zaia ha innescato immediatamente ripercussioni socio-economiche dirompenti in tutto il tessuto economico veneto.
Le sue dichiarazioni, infatti, hanno avuto vasta eco su tutti gli organi di stampa regionali, nazionali ed internazionali, provocando un’ulteriore grave frenata dell’economia turistica già compromessa dall’epidemia".
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