Così vogliono mettere a tacere Benedetto XVI

Una riforma del pontificato emerito tesa a legiferare sugli interventi pubblici di chi si è dimesso. Ecco il piano dei progressisti per "silenziare" Benedetto XVI"

Così vogliono mettere a tacere Benedetto XVI

Perché un libro sul celibato sacerdotale suscita tanto scalpore? La domanda, dopo la querelle sull'opera del cardinal Sarah, quella che dovrebbe essere ormai pubblicata con un "contributo" di Benedetto XVI, è divenuta legittima.

Intanto l'esito dell'intera vicenda, che è ancora in corso. "Dal profondo del nostro cuore" è in uscita. E i progressisti devono mettersi l'anima in pace. Le riflessioni di Joseph Ratzinger, stando alle ultime notizie emerse, saranno contenute nel testo. La forma, a questo punto della storia, poco cambia. Il cardinal Robert Sarah e il papa emerito condividono le preoccupazioni sulla possibilità che alcune spinte teologiche riescano a convincere il Vaticano della necessità dell'abolizione del celibato. Altrimenti non avrebbero concordato la stesura del lavoro. Ma il coro degli oppositori del teologo tedesco, com'è sempre accaduto in circostanze simili, non si è fatto attendere. E le contromisure potrebbero essere connotate da storicità.

Mentre ci si interroga sul perché mons. Gaenswein abbia comunicato (peraltro ventiquattro ore dopo l'annuncio editoriale) che l'ex pontefice avesse chiesto la rimozione della firma (alcune fonti sembrano pensare che il "non placet" sia arrivato per lo più per volontà del prefetto della Casa pontificia), inizia ad essere discussa la riforma della figura del pontefice emerito. Lo strumento, che è in preparazione, esisterebbe pure. La Costituzione apostolica, nella sua versione rinnovata, non è ancora stata resa nota. Se ne conoscono solo alcuni aspetti, che devono essere confermati. Ora - poiché un "pontefice emerito" prima di Ratzinger non era mai esistito - nulla impedisce di prevedere che il C9, il consiglio ristretto di cardinali voluto da Jorge Mario Bergoglio, possa aggiungere una postilla in grado di definire meglio il ruolo di chi si è dimesso dal soglio di Pietro.

Non è semplice, proprio perché non esistono precedenti, ma quel "Servono nuove regole per il Papa emerito" comparso su La Stampa certifica come almeno un ragionamento sia in fase di elaborazione. Detto in parole povere: qualcuno potrebbe ritenere "invasioni di campo" gli interventi del "mite teologo" di Tubinga, dunque riempire il vuoto persistente nel diritto canonico. La Verità di oggi parla di un "piano alto delle gerarchie per imbavagliare Ratzinger". La riforma, insomma, è ventilata. E potrebbe essere giustificata come un modo di legiferare attorno ad altri eventuali casi futuri di rinunce. Papa Francesco stesso potrebbe, in futuro, prendere la stessa decisione di Benedetto XVI. In Santa Sede ne sono consapevoli. Ma vanno fatte alcune constatazioni.

Nel grande gioco degli "schieramenti vaticani", una riforma presentata o immaginata subito dopo il caso del libro del cardinal Sarah, potrebbe essere letta in maniera strumentale. Spesso si racconta di come il "fronte conservatore" sia solito usare le argomentazioni di Benedetto XVI per contrapporre la figura dell'emerito a quella del regnante. Ecco, se in Vaticano dovessero decidere per "silenziare" Ratzinger, allora l'interpretazione potrebbe invertirsi di valore. Ratzinger "imbavagliato" per evitare le voci dissonanti nei confronti delle intenzioni dei progressisti. E il Papa? Tutto ruota attorno all'esortazione apostolica che verrà pubblicata dopo il Sinodo panamazzonico.

Dovremmo essere vicini a conoscere i contenuti avallati dal Santo Padre.

In quella esortazione apostolica potrebbe essere prevista l'istituzione dei "viri probati". Una novità che non verrebbe accettata dai conservatori e dai tradizionalisti.

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